Da domenica, tre quarti dell’Italia potrebbero non essere più in zona gialla.
Si è in attesa del monitoraggio della Cabina di regia e pare che, in base ai nuovi parametri, siano una quindicina le Regioni e Province che rischiano di slittare in “zona arancione” o “zona rossa”.
Per “Il Resto del Carlino”:
“Tutti gli indicatori sono peggiorati nella settimana che si sta per concludere.
E in base all’ultimo monitoraggio, con le modifiche introdotte dal decreto, solo 6 regioni rimarrebbero gialle: Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta.
Finiscono in zona arancione tutte le regioni che superano l’indice Rt 1 (e con valore uguale o superiore a 1,25 si finisce in zona rossa).
Ma si colorano in arancione anche ‘le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio alto’.
In rischio alto, nell’ultimo monitoraggio, c’erano 12 regioni.
Alcune delle quali sono già in zona arancione come l’Emilia Romagna che all’ultima rilavezione aveva con un Rt 1,05 e che dovrebbe restare in zona arancione fino alla fine del mese, il Veneto (Rt 0,97) e la Lombardia.
Mentre le Marche (Rt 0,93, valutazione di impatto alto e classificazione di rischio complessivo alto) sono rimaste gialle.
Ad alto rischio sono state definite anche Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Piemonte, le province autonome di Bolazano e Trento, Puglia e Umbria.
Ora c’è attesa per il prossimo monitoraggio settimanale sulla base del quale verranno assegnate le nuove zone colori.
La zona gialla
Nel decreto viene vietato ogni spostamento fuori regione anche per chi abita in zona gialla.
L’ipotesi a cui il governo sta lavorando è, però, l’apertura dei musei per i giorni feriali in zona gialla nei giorni feriali.
‘Nel Dpcm che chiuderemo oggi – ha detto il ministro Franceschini – proporrò che i musei riaprano nelle zone gialle almeno nei giorni feriali. È un primo passo, un segnale di riapertura, ma vedremo in giornata’.
La riapertura dei musei sarà a ingressi contingentati, su prenotazione e con misurazione della temperatura corporea e tutte le altre misure anti covid.
Restano chiuse paletre e piscine anche se si continua a lavorare per consentire almeno la ripresa degli allenamenti individuali.
‘Sono altresì aperte al pubblico le mostre, alle medesime condizioni previste dalla presente lettera per musei e istituti e luoghi della cultura’, si specifica nel testo.
La zona bianca
Col nuovo decreto emergenziale, il ministro Franceschini ha spiegato anche che ‘l’Italia sarà divisa in zone e si crea anche una ‘zona bianca con regole di prudenza, come mascherine e distanziamento, ma si riaprirà tutto. Ci si andrà se il dato epidemiologico consentirà di andare in quest’ultimo gradino prima della normalità’.
Per accedere alla zona bianca i parametri sono molto stringenti: Scenario di tipo 1 e incidenza dei contagi, per due settimane consecutive, sotto ai 50 ogni 100mila abitanti per tre settimane consecutive.
Lo scenario di tipo 1 è quello in cui ci sono pochi e tracciabili focolai, con Rt regionali sopra soglia, cioè sopra 1, per periodi limitati, cioè inferiori a 1 mese, e bassa incidenza.
In zona bianca dovrebbero riaprire cinema, teatri, musei e anche palestre e piscine”.