E’ stato firmato, dopo la mezzanotte, il decreto con le nuove norme restrittive anti-Covid, valide per 30 giorni.
A preoccupare sono soprattutto i dati del contagio a livello nazionale, più di 4.000 i nuovi positivi nella giornata di ieri, anche se si esclude da più parti un nuovo lockdown.
Come riporta “La Stampa”:
“Il report settimanale diramato dalla Salute e dall’Iss (Istituto Superiore di Sanità) segnala che, con la sola eccezione di Bolzano, tutte le regioni sono oramai salite a un livello di rischio «moderato», che nel linguaggio edulcorato dei tecnici sta per medio, visto che subito dopo si sale al livello «alto».
Solo una settimana fa metà delle regioni era a rischio basso.
Senza considerare che la fotografia si riferisce alla settimana dal 28 Settembre al 4 Ottobre.
Nonostante questo, quattro regioni hanno un Rt, l’indice di contagiosità, sopra la soglia di 1,25, che insieme ad altri indicatori fa entrare nel terzo dei quattro livelli di rischio.
Quello che già fa scattare lockdown locali, distanziamento sopra il metro e chiusure temporanee delle scuole.
Con l’Rt in zona allarme arancione sono già: Sicilia (1,34), Piemonte (1,33), Campania (1,31) e Basilicata (1,33).
Fino al 4 ottobre la pressione sulle terapie intensive era ben gestibile, con solo Liguria (11% dei letti occupati da pazienti Covid) e Sardegna (12%) in sofferenza.
Pochi ancora i focolai scolastici: 33, il 2, 5% di quelli che si sono accesi nella settimana.
Ma a preoccupare è il costante aumento dei casi per i quali non si riesce a risalire all’origine del contagio: ben 4.041, pari al 27,7% dei nuovi positivi, con punte di oltre il 47% in Toscana e Sicilia, dell’86,6% in Toscana. Tutte persone che inconsapevolmente stanno spargendo il virus per il Paese”.