Le mascherine potrebbero essere obbligatorie anche a maggio.
Il governo, infatti, nonostante la fine dello stato d’emergenza per il coronavirus, non ha ancora fissato una data per il superamento di questa misura anti Covid, che resterà in vigore per tutto il mese di aprile.
Così il consulente del ministro della Salute Speranza, Walter Ricciardi, all’Adnkronos Salute:
“Nel piano del Governo c’è la possibilità di togliere le mascherine al chiuso dal primo maggio.
Ma c’è anche la garanzia, sia dal parte del presidente del Consiglio sia da parte del ministro della Salute, di monitorare con grande attenzione la curva epidemica e decidere di conseguenza.
In aprile monitoreremo quindi, ma mi sembra molto difficile poterla togliere, al chiuso, dal primo maggio“.
Non è della stessa idea il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che dichiara:
“Ritengo ragionevole pensare che il 1° maggio le mascherine non saranno più obbligatorie neppure al chiuso, ma piuttosto raccomandate.
Anche questo rappresenta una tappa del percorso di ritorno alla normalità.
Del resto i nostri concittadini hanno già dimostrato una coscienza di autoprotezione, spesso indossano la mascherina all’esterno pur essendo da mesi venuto meno l’obbligo.
Ad oggi sussistono le condizioni per raggiungere questo obiettivo.
Non escludo, comunque, si possa valutare l’ipotesi di mantenerle al chiuso in situazioni particolari: penso, ad esempio, ai treni, alla metropolitana, agli aerei“.
L’epidemiologo Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna, intervistato da Repubblica dice:
“Io la metterò lo stesso. Anche se mi sentirò un extraterrestre.
Perché con la Ffp2 il rischio di contagio si abbatte di oltre la metà.
Ha una doppia funzione: serve a se stessi e agli altri; ci sono contesti dove terrei l’obbligo come forma di rispetto per le persone più fragili: penso a ospedali, case di riposo, residenze per anziani o disabili.
Quel mondo è molto esposto, va tenuto in considerazione”.
All’agenzia Askanews il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, confida:
“Mi rendo conto del fatto che ci sono dei numeri in risalita dei contagi Covid, quindi una certa attenzione credo sia necessaria e doverosa: preferiremmo tutti tenere le mascherine in classe un mese e mezzo in più e arrivare quindi al termine dell’anno scolastico a metà giugno, che non poi sopportare conseguenze peggiori dopo.
L’ultima parola spetta ai sanitari: non è che si tengono o si dismettono per moda.
Se c’è effettivamente una utilità collegata a una necessità, che è quella di impedire che il contagio possa di nuovo divampare, allora si deve sicuramente continuare a tenerle; altrimenti, se questo non è, indubbiamente sarebbe preferibile stare senza”.
Cosa ne pensate?