Coronavirus Matera: “consideriamo i diritti di tutti: bambini e disabili vanno tutelati”

“La ripartenza è fissata per le attività il 4 maggio, o forse ci sarà un piccolo slittamento, almeno fino a quando non si daranno certezze sulle condizioni di sicurezza per poter rientrare, ma prioritario è anche affrontare la questione della cura dei figli di coloro che devono rientrare e, non solo”.

A dirlo il Comune di Matera che, in un comunicato stampa, sottolinea come:

“In questi giorni si sta facendo sempre più acceso il dibattito relativo alla fase2, senza tener conto delle esigenze dei bambini e degli adolescenti, che vivono una fase di crescita e che soffrono in questo momento di forzato isolamento provocando una rabbia nascosta, una turbolenza che si imprimerà nella loro crescita personale.

Si assume tacitamente che una parte rilevante dei costi di questa ripartenza saranno assorbiti ancora una volta dalle famiglie italiane e quindi materane.

Le soluzioni offerte dal governo non possono essere utilizzate per così tanto tempo, le ferie dei genitori ormai saranno già finite, o sui nonni, categoria che abbiamo fatto di tutto per tutelare, ora sarebbe una scelta scellerata che potrebbe vanificare i sacrifici fatti finora tenendosi alla larga e cercando una carezza attraverso un video o una telefonata web con whatsapp.

Gli scenari diventano più drammatici se pensiamo alla condizione delle famiglie vulnerabili.

Bambini che non vanno a scuola e, di conseguenza, non hanno più la possibilità di fare un pasto adeguato almeno una volta al giorno.

Nei casi più estremi, ma purtroppo reali, i bambini o gli adolescenti sono costretti a vivere in contesti familiari caratterizzati da violenza domestica, genitori con problemi di depressione, dipendenza o addirittura problemi di disabilità, o altre forme di disagio che, in una situazione come quella attuale, sono inevitabilmente portati all’esasperazione.

Privati dalla possibilità di andare a scuola o di svolgere attività sportive o di socializzazione, significa far diminuire le loro opportunità di inclusione sociale e, loro costituiscono il nostro futuro.

Ma è necessario, quindi, che la ripartenza sia caratterizzata da adeguati interventi pubblici per mettere tutti nelle stesse condizioni di beneficiarne e considerare almeno quelle categorie di genitori che sono obbligati a recarsi a lavoro.

Si stanno sempre più ripensando a spazi che debbano superare i confini fisici dell’aula e, quindi prendere sempre più in considerazione luoghi con giardini o ampi spazi strutturati dove poter svolgere attività ricreativa e ludica con i propri e limitati coetanei.

Molte strutture, presenti sul nostro territorio, hanno modulato la propria offerta formativa tra l’interno e l’esterno, altri potrebbero immaginare di rinnovare i propri spazi sperimentando una nuova offerta ludico creativa ma anche formativa.

E’ necessario strutturare una rete di servizi a sostegno delle famiglie, utile a potenziare l’efficacia degli stessi, garantendo uguale accesso e opportunità a tutti gli utenti anche i più piccini.

Sicuramente dovremo convivere per tanto tempo con un nemico invisibile, ma con le dovute cautela di sicurezza nei riguardi di tutti (mascherine, test sierologici, monitoraggio della febbre, distanziamento sociale, app e…), per cui è necessario trovare risposte adeguate alla necessità di una ripresa graduale per far ripartire la società e l’economia.

L’Amministrazione ha interessato tutti i gestori dei servizi con prestazioni socio-educative e assistenziali, rivolti a bambini e adulti, di rimodulare la propria offerta attraverso una co-progettazione e riorganizzarla in forme individuali domiciliari o a distanza e successivamente regolamentarla all’esito di una consultazione con le organizzazioni sindacali, adottando specifici protocolli che definiscano tutte le misure necessarie per assicurare la massima tutela della salute di lavoratori ed utenti.

Nella convinzione che tale prospettiva potrà coniugare sicurezza, istruzione e assistenza, in modo da essere percepita dai cittadini e dai fruitori come affermativa dei loro diritti, così consentendo l’avvio di una nuova fase e di una diversa e non penalizzante normalità”.