Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella trasmissione “Mezz’ora in più” di Rai 3:
“Ora siamo in una fase di crescita dell’epidemia e dobbiamo ricostruire lo spirito unitario che ci ha guidato nei mesi più difficili.
Chi è al governo deve lavorare giorno e notte per evitare un nuovo lockdown.
Un lockdown generalizzato come quello di Marzo produrrebbe un costo sociale, economico e culturale per il Paese che non dobbiamo permetterci, dobbiamo lavorare per evitarlo.
Quanto avverrà nelle prossime settimane dipenderà dai comportamenti di ciascuno di noi: è una partita tutta da giocare.
Sono contrario alle proposte di aprire gli stadi a migliaia di persone, perché questo esporrebbe le persone a un rischio vero.
Se dobbiamo correre un rischio perché le scuole riaprono sono d’accordo, ma se dobbiamo correrlo per portare decine di migliaia di persone allo stadio sono contrario.
È un rischio che non possiamo permetterci.
Sono della linea della prudenza, che non significa non fare le cose, ma farle passo dopo passo. La linea della prudenza ci ha portato a una situazione che è migliore di altri Paesi.
Le nostre scuole sono un punto fondamentale di ripartenza del Paese. Un pò meno calcio e un po’ più scuola, se possibile. La priorità deve essere altra.
Lo dico persino da tifoso. Attenzione a dare le priorità, che non possono essere il calcio o gli stadi. La priorità è la salute delle persone.
I numeri relativi alle positività al virus sono ancora assolutamente sostenibili. Siamo intorno al migliaio di scuole nelle quali si sono registrati dei casi, ci sono stati pronti interventi da parte dei dipartimenti territoriali e delle aziende sanitarie.
Quello che stiamo provando a ricostruire è una nuova relazione organica e non episodica fra il Servizio sanitario.
Vogliamo tenere le scuole aperte. Finora nelle scuole si sono registrati un migliaio di casi, ma è del tutto evidente che ce ne saranno molti altri nelle prossime settimane.
Proveremo a essere il più veloci possibile. Stiamo investendo risorse come non è mai avvenuto nella storia recente, soprattutto sulla sanità.
Abbiamo messo più soldi in cinque mesi che negli ultimi cinque anni e tanti altri ne dobbiamo ancora investire.
Ci sarà un passaggio parlamentare Martedì e il governo farà le sue scelte solo dopo il passaggio parlamentare.
Anche se non abbiamo i numeri di casi degli altri Paesi europei ora siamo in una fase di crescita significativa del contagio e vanno conservate e rafforzate le tre regole fondamentali, e una di queste sicuramente riguarda le mascherine. Il cui uso è fondamentale, veramente decisivo”.