Coronavirus: nuove restrizioni a Natale? Ecco le ipotesi allo studio del Governo

C’è preoccupazione tra i vertici del Governo, e non solo, alla luce delle ultime notizie: a destare scalpore la folla di persone, accalcate davanti negozi e bar, nel primo fine settimana che ha visto, quasi in tutta Italia, un allettamento delle misure anti-Covid.

Tanto che, come riporta SkyTg24:

“Il governo valuta una stretta con nuove restrizioni per il periodo natalizio dopo le folle viste negli ultimi giorni nelle vie dello shopping e alla luce di una curva dei contagi che rallenta sì, ma non drasticamente.

Al vaglio c’è la possibilità di considerare l’Italia tutta in zona rossa o arancione nei festivi e prefestivi con l’unica eccezione di una deroga agli spostamenti tra i piccoli comuni.

Tra le ipotesi ci sono maggiori controlli e chiusure mirate o anticipando le limitazioni orarie serali e la chiusura di bar e ristoranti.

Tra le misure potrebbero esserci interventi per evitare gli assembramenti nelle vie e nelle piazze dello shopping e nelle zone centrali delle grandi città.

Non è escluso un nuovo Dpcm che introduca misure omogenee in tutto il Paese.

Il cambio di passo del governo è spinto anche da una curva dei contagi che rallenta troppo lentamente, con i nuovi casi di Covid19 che sfiorano sempre i 20mila e i decessi ancora nell’ordine di circa 500 al giorno.

Le nuove misure potrebbero intervenire per frenare i grandi spostamenti, dunque sia quelli tra le regioni – che però si interromperanno a partire dal 21 dicembre per effetto del Dpcm già in vigore – sia quelli all’interno delle stesse.

Oggi è prevista una riunione dei capi delegazione della maggioranza con gli esperti del Comitato tecnico scientifico e i ministri Luciana Lamorgese, Francesco Boccia ed altri.

L’eventuale nuovo provvedimento potrebbe scattare il 19 e 20 Dicembre o slittare invece a ridosso del Natale.

Le misure potrebbero essere valide per otto giorni (dal 24 dicembre al primo gennaio) oppure nei dieci giorni festivi e prefestivi (24-27 dicembre, 31 dicembre- 3 gennaio, 5-6 gennaio), o infine dal 24 dicembre al 6 gennaio.

Per quanto riguarda i ristoranti c’è un nodo: nel governo ci sono “rigoristi” e sostenitori della linea morbida.

Questi ultimi divergono con i primi che spingono per la chiusura anche a pranzo, come avviene per le zone rosse o arancioni”.

Cosa ne pensate?