A una settimana e un giorno dall’insediamento del governo Meloni, arrivano le prime novità sulla gestione del Covid.
A ripercorre le tappe nel dettaglio è la Repubblica che spiega quali sono le norme che cambieranno e quali sono ancora in vigore:
“Il bollettino
Il 29 ottobre è stato l’ultimo giorno in cui il bollettino dei casi di Covid è stato diffuso quotidianamente. Dopo due anni e mezzo (il primo bollettino era datata 23 febbraio 2020) è arrivata la svolta annunciata dal neo ministro della Salute Orazio Schillaci: il bollettino sarà d’ora in avanti (salvo retromarce) settimanale.
Il prossimo bollettino sarà dunque diffuso a livello nazionale il prossimo 4 novembre.
Il 28 ottobre il ministero aveva annunciato la scelta in un comunicato che recitava così:
“Il ministro della Salute, a sei mesi dalla sospensione dello stato d’emergenza e in considerazione dell’andamento del contagio da Covid-19, ritiene opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti.
Pertanto, anche in base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale, fatta salva la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso”.
Le mascherine
Prorogato l’obbligo di utilizzo delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa.
Lo prevede, secondo quanto si apprende, la nuova ordinanza del ministro della Salute Orazio Schillaci. Scade infatti oggi la precedente ordinanza firmata dall’ex ministro della Salute Roberto Speranza che stabiliva l’obbligatorietà dei dispositivi di protezione nelle strutture sanitarie.
Il nuovo esecutivo era orientato a non rinnovare il provvedimento restrittivo ma, dopo gli inviti alla cautela e alla precauzione arrivati anzitutto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e poi dal mondo sanitario e da diverse Regioni, si è deciso per la proroga e quindi di rinnovare l’obbligo negli ospedali e nelle Rsa per proteggere i più fragili e gli anziani.
L’obbligo vaccinale
In base alle norme attuali, l’obbligo vaccinale per i medici e i sanitari scade il 31 dicembre. Ma oggi il Consiglio dei ministri di oggi dovrebbe però anticipare a scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario al primo novembre, dunque subito, e la relativa abrogazione delle sanzioni previste.
Significa che per lavorare medici, infermieri, operatori sanitari e delle Rsa non dovranno più sottoporsi alla somministrazione a partire da domani.
Il reintegro dei sanitari No Vax
I medici e gli infermieri No Vax saranno reintegrati.
Si tratta al momento di 3400 persone allontanate dal posto di lavoro perché inadempienti con gli obblighi vaccinali. Nel momento in cui però decade anche l’obbligo viene meno anche la ragione per tenerli fuori dai reparti.
Ad annunciare il reintegro è stato il ministro della Salute Orazio Schillaci in un comunicato del 28 ottobre che recitava: “Per quanto riguarda il personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale e l’annullamento delle multe previste dal dl 44/21, in vista della scadenza delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali, è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del suddetto personale prima del termine di scadenza della sospensione”.
La sospensione delle multe ai No Vax
Le sanzioni comminate ai non vaccinati over 50 che non hanno proceduto all’immunizzazione entro lo scorso 15 giugno saranno congelate fino all’estate 2023. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha fatto sapere di aver “terminato la sua istruttoria” e di aver quindi “inviato al Dipartimento per i rapporti con il Parlamento una proposta emendativa ai fini della presentazione al disegno di legge di conversione del decreto-legge aiuti ter in esame alla camera.
La proposta sospende fino al 30 giugno 2023 le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione nei casi di inadempimento dell’obbligo vaccinale Covid-19″.
Il Green Pass in ospedali e Rsa
Negli ospedali e nelle Rsa vige ancora l’obbligo di Green Pass. Molto spesso inapplicato il provvedimento è ancora in vigore e la scadenza è fissata al 31 dicembre 2022. Il nuovo esecutivo non si è ancora espresso su questo punto.
Le mascherine al lavoro
Il protocollo siglato dalle parti sociali il 30 giugno scorso prevede che nei luoghi di lavoro l’uso delle mascherine non è più obbligatorio, anche se resta un presidio importante per la prevenzione del contagio.
L’utilizzo o meno sarà quindi legato al ricorrere di alcune condizioni particolari di rischio: contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori; luoghi aperti al pubblico; luoghi di lavoro dove non è possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative.
In tutti questi tre casi è necessario indossare la mascherina.
Il protocollo, inoltre, pone a carico del datore di lavoro l’obbligo di assicurare la disponibilità delle mascherine.
Le parti sociali, assieme a ministero del Lavoro, della Salute, all’Inail e alle associazioni di categoria si erano date il termine del 31 ottobre, oggi dunque, per una verifica delle nuove disposizioni alla luce dell’evoluzione normativa ed epidemiologica. L’incontro è stato fissato al 4 novembre”.