L’8 Aprile dello scorso anno la Basilicata ha detto addio all’atleta potentino Donato Sabia, venuto a mancare a causa del Coronavirus.
Donato, molto amato e conosciuto in città, era un ex mezzofondista e velocista italiano, due volte finalista degli 800 metri piani ai Giochi olimpici.
Partecipò alle finali olimpiche di Los Angeles e Seul e vinse agli Europei indoor di Goteborg.
Con 1’43″88 vantava la terza miglior posizione italiana di tutti i tempi sugli 800 metri piani (dietro il primatista italiano Marcello Fiasconaro e Andrea Longo) e la quarta prestazione nella lista italiana di tutti i tempi della stessa specialità, nella quale era preceduto anche da un secondo tempo di Longo.
Pur essendo prettamente ottocentista, Sabia vantava la undicesima prestazione italiana all-time sui 400 metri piani con il tempo di 45″73.
A Busto Arsizio, il 26 maggio 1984, fu primatista mondiale dei 500 metri piani con il tempo di 1’00″08 (rimasto imbattuto per quasi 29 anni), strappando il primato al tedesco Hartmut Weber (1’00″35), il quale lo conseguì un anno prima a Nußdorf.
Nel giorno dell’ultimo saluto, a Potenza, una “staffetta” della Polizia di Stato e della Polizia locale ha scortato fino al cimitero Giovanni Paolo II le ceneri dell’atleta, dopo una sosta nei pressi della sua abitazione.
Tutta la città era idealmente con lui.
Inoltre, il Capoluogo di regione ha intitolato al suo grande campione il Campo Scuola di Macchia Romana.
Oggi, a distanza di un anno, non solo la Basilicata ma l’Italia intera celebra un campione che mai verrà dimenticato.
Nessuno ancora riesce ad accettare una perdita così grande.
Ci stringiamo nuovamente al dolore della famiglia.