La situazione attuale del Covid 19, con l’allentamento dell’emergenza sanitaria, consente di suggerire nuovi orientamenti di prevenzione nelle parrocchie, nei seminari, nei collegi sacerdotali, nei monasteri e nelle comunità religiose.
Si legge in una nota dei vescovi italiani:
“Il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza (cfr DL 24 marzo 2022, n.24), offre la possibilità di una prudente ripresa.
La Cei (Conferenza Episcopale Italiana) quindi chiede ai parroci di “esortare i fedeli alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche limitando la ripresa in streaming delle celebrazioni e l’uso dei social media per la partecipazione alle stesse”.
Ecco le altre novità previste dalla CEI:
- Via libera alla lavanda dei piedi il Giovedì Santo.
“Qualora si scelga di svolgere il rito della lavanda dei piedi si consiglia di sanificare le mani ogni volta e indossare la mascherina”.
- Processioni:
È possibile riprendere la pratica delle processioni.
Nella considerazione delle varie situazioni e consuetudini locali si potranno adottare indicazioni particolari.
- No al passaggio del ramoscello d’ulivo la Domenica delle Palme.
La Domenica delle Palme, la Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme celebrata come previsto dal Messale Romano:
“Si presti però attenzione che i ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma portato con sé, evitando consegne o scambi di rami”.
- A messa resta l’obbligo di mascherina, cade invece l’obbligo di distanza interpersonale.
Il DL 24/2022 proroga fino al 30 aprile l’obbligo di indossare le mascherine negli ambienti al chiuso.
Pertanto, nei luoghi di culto al chiuso si acceda sempre indossando la mascherina.
- Igienizzazione:
“Si continui a osservare l’indicazione di igienizzare le mani all’ingresso dei luoghi di culto; le acquasantiere “si continui a tenerle vuote”.
È opportuno “continuare a volgere i propri occhi per intercettare quelli del vicino e accennare un inchino, evitando la stretta di mano o l’abbraccio”.