In data odierna i militari del Nucleo P.e.f. della G.di F. di Potenza unitamente al personale della Sezione di p.g. (aliquota G. di F.) della Procura della Repubblica di Potenza, al termine di una complessa attività investigativa scaturita da ben 103 denunce/querele presentate da altrettanti risparmiatori nei confronti della Banca Apulia Spa/ Veneto Banca spa — hanno dato esecuzione a nr 4 ordinanze cautelari di sospensione dalle funzioni ed hanno, altresì, notificato nr 39 avvisi di conclusione delle indagini ad altrettanti funzionari del predetto Gruppo bancario, indagati per il delitto di truffa aggravata e continuata nei confronti dei propri clienti.
I sottoscrittori delle querele, come detto clienti delle filiali della provincia di Potenza di Banca Apulia Spa/ Veneto Banca spa, avevano sottoscritto strumenti finanziari, emessi dalla banca trevigiana, i cui valori nominali e quelli prospettati, sono risultati, all’esito delle indagini e di di una consulenza tecnica svolta da esperti della Banca d’Italia, del tutto sproporzionati agli effettivi valori di mercato e/o di realizzo degli stessi.
Viene contestato ai dirigenti e funzionari del predetto Gruppo bancario di avere prospettato – con artifizi e raggiri ai danni di soggetti del tutto a digiuno delle più elementari cognizioni economico/finanziarie, che intendevano solo “mettere al sicuro” con un investimento a basso rischio i risparmi di una vita – alla ignara clientela dati che contenevano una macroscopica ed indiscutibile sopravvalutazione delle Azioni Veneto Banca, ottenuta attraverso una irragionevole e infondata sovrastima degli utili previsti dall’Istituto di Credito nel quinquennio successivo al 2009.
In tale modo si realizzava una violazione ed elusione della normativa di settore sul collocamento dei prodotti finanziari, eludendo le garanzie previste dalla Direttiva Europea MIFID, consigliando, di volta in volta, agli ignari risparmiatori, l’acquisto di azioni/obbligazioni convertibili emesse dalla Veneto Banca Spa e collocate sul mercato da Banca Apulia, inducendo gli stessi acquirenti in errore, in ordine all’assenza di rischio delle operazioni ed alla circostanza che le stesse garantissero adeguati dividendi e guadagni in conto capitale; di fatto procurando così, per ogni singolo episodio, alla Veneto Banca, un ingiusto profitto nel tempo.
E’ stata, all’esito dell’attività investigativa, accertata e contestata una truffa in danno dei numerosi clienti/risparmiatori (tutti residenti in Provincia) per oltre 5.326.000 Euro.
Va precisato, per comprendere la dimensione della truffa e l’entità del danno patito da ciascuno dei risparmiatori, che a fronte di azioni acquistate al valore ciascuna di euro 40 (si ripete, sempre, nella prospettiva di fare un investimento sicuro dei risparmi di una vita e mai per fare attività speculative in borsa) i risparmiatori, alla fine, si sono ritrovati con azioni che sul mercato avevano un valore di 0,10 euro ciascuna.