Nel suo gruppo di lavoro all’Università di Parma è l’unica donna, ma per Cristiana De Filippis non è mai stato un problema perché fin dal liceo ha capito che avrebbe dovuto lavorare meglio e più degli uomini per raggiungere i propri obiettivi e chiudere il gender gap.
Come riporta elle:
“Classe ’92, originaria di Matera, dopo la maturità si è trasferita nel nord Italia per gli studi universitari.
Suo padre avrebbe voluto che si iscrivesse a ingegneria meccanica, ma alla fine la passione per la matematica ha prevalso e, dopo una laurea triennale a Torino, una magistrale alla Bicocca di Milano, un’esperienza in Francia, un dottorato a Oxford e anni di ricerca all’Università di Parma, la 31enne è riuscita ad aggiudicarsi l’Ems prize della European Mathematical Society.
Considerato l’anticamera della medaglia Fields, l’equivalente del Nobel che pure non prevede un premio per questa disciplina, questo prestigioso riconoscimento viene conferito ogni quattro anni agli studiosi under 36, mentre per la medaglia Fields il termine ultimo sono i 40 anni.
Si tratta di un evento di portata storica per la matematica in Italia e per l’Università di Parma, che diventa la prima università italiana a vedersi arrivare il premio più ambito della disciplina in Europa. “I matematici hanno la data di scadenza corta” scherza in un’intervista al Corriere della Sera la neo-vincitrice, premiata sul palco del Teatro della Maestranza di Siviglia insieme ad altri 9 talenti della matematica, tra cui anche un’italiana di 35 anni, Maria Colombo, del Politecnico di Losanna.
Giovane, brillante e talentuosa, Cristiana non è il classico cervello in fuga formatasi in Italia, emigrata all’estero e mai più tornata.
Nonostante la proposta di una junior fellowship a Bonn, non ha mai avuto dubbi che avrebbe potuto continuare le proprie ricerche anche in Italia, così ha preferito tornare per lavorare al fianco di Giuseppe Mingione dell’Università di Parma e di Tuomo Kuusi dell’Università di Helsinki, portando avanti le proprie ricerche sulla “validità della stima di Schauder per equazioni non uniformemente ellittiche”.
Problemi che, come ricorda l’ateneo, erano rimasti aperti per decenni e che De Filippis è riuscita a risolvere con “l’introduzione di approcci completamente differenti da quelli usati in precedenza a partire dagli anni Venti del Novecento per il caso uniforme”.
Problemi complessi a cui bisogna trovare soluzioni semplici e intuitive, ma l’intuizione è fatta della stessa sostanza dei sogni perché non si può prevedere né programmare e può arrivare in qualsiasi momento.
Per Cristiana De Filippis l’Ems Prize rappresenta il punto più alto di una lunga serie di prestigiosi riconoscimenti che è andata conseguendo negli ultimi anni, come il G-Research Prize ricevuto a Oxford nel 2019, il Premio Iapichino dell’Accademia dei Lincei nel 2020, il Premio Internazionale per la Cultura Mediterranea della Fondazione Carical nel 2023 e il Premio Bartolozzi nel 2024, uno dei due premi “storici” dell’Unione Matematica Italiana.
La giovane ricercatrice è stata inoltre eletta nella corte inaugurale, di soli 30 componenti in Europa, della European Mathematical Society Young Academy nel 2023, oltre ad essere stata inserita dalla rivista Forbes nella lista delle 100 donne italiane di successo del 2023.
Secondo la banca dati dell’American Mathematical Society, è una delle persone più citate della matematica mondiale nella sua generazione”.
Congratulazioni.