Dal 13 al 15 Settembre 2019 Materadio torna tra i Sassi per la sua quarta edizione.
A benedire questa unione, il direttore di Radio 3, Marino Sinibaldi:
“Un lungo viaggio giunge quest’anno alla sua tappa più attesa.
Un viaggio che abbiamo percorso insieme, noi di Radio3 e la città di Matera, da quando, all’inizio di questi anni entusiasmanti, cominciò la sfida a riconoscere la Città dei Sassi come Capitale Europea della Cultura.
Una sfida difficile, perfino temeraria se si pensa a quante altre città italiane potevano aspirare alla designazione vantando infrastrutture artistiche e culturali ben più riconosciute.
La Festa di Radio3 da ormai quasi due lustri ha accompagnato questa sfida anche per raccontare come un progetto culturale potesse contribuire a ridefinire una città e quindi rappresentare un punto di riferimento per altri luoghi, per altre realtà in cerca di una nuova idea di sé, di una nuova forma di comunità e di cittadinanza.
Matera vinse la sua prima sfida e questa edizione di Materadio giunge nel pieno e nel clamore dell’anno Capitale.
Non potrà dunque sottrarsi a una prima necessità: quella di tentare un bilancio, di provare a capire come la città si è davvero trasformata in questi anni se, al di là del titolo formale, la cultura è diventata davvero un fattore di identità collettiva, di cittadinanza.
Con una chiave particolare che indica la sfida finale di questo progetto.
Perché il punto di vista che abbiamo scelto per questa edizione di Materadio (e che ha già alimentato il ciclo delle Lezioni Materane che hanno mensilmente arricchito il programma di Matera2019) è assai particolare.
Fin dal titolo, “I Sud”, indica le necessità di parlare di una parte del mondo definita non solo da una sua identità geografica ma da un intreccio di criticità e di risorse che non è più possibile rimuovere.
Ma insieme di provare a guardare il mondo da un punto di vista rovesciato rispetto a quello dominante, come accade in certe carte geografiche che provocatoriamente rivoltano le nostre mappe consuete.
Gli artisti, gli ospiti, i temi di questa edizione di Materadio sono stati scelti nel modo il più possibile coerente per offrire idee, voci, suoni che ci aiutino a rappresentare e capire i Sud.
Ma ovviamente con noi e il nostro pubblico parteciperanno soprattutto a una festa, con la vitalità e le scoperte, che chi ha assistito fisicamente o ascoltato radiofonicamente non può ignorare.
Sarà il nostro modo di salutare un luogo e soprattutto i suoi straordinari abitanti, cittadini di un viaggio che abbiamo condiviso e che ci ha tutti arricchiti”.
Il programma
Giovedì 12 Settembre, ore 21.00, Museo Essenza – Pisticci Scalo, Anteprima Materadio – conduce Valerio Corzani.
TERESA DE SIO IN CONCERTO | “Ragione e sentimento”.
Anteprima di Materadio con una grande cantante italiana, Teresa De Sio, in un luogo inedito e suggestivo.
Essenza Lucano porta il visitatore a immergersi nella storia di Lucano, a partire dalla base del prodotto, le erbe, passando dalla famiglia Vena, dalla storia fino ad oggi, attraverso un’esperienza tecnologica con video e tool interattivi volta a valorizzare il legame tra Amaro Lucano e la Basilicata.
Un racconto fatto di 5 differenti capitoli che prendono forma in 5 differenti aree tematiche: Lucania, Lucano, Amaro, Storia e Pacchiana, dedicate ad esplorare gli ingredienti vincenti della storia della Famiglia Vena, una famiglia lucana che partita da un liquore nato dalla più profonda tradizione locale è diventata una delle più importanti aziende nazionali nella produzione e commercializzazione di spirits, del celebre liquore e della sua terra d’origine, la Lucania.
Venerdì 13 Settembre, 16.00-16.45, presso l’Auditorium R. Gervasio, Fahrenheit – conduce Marino Sinibaldi.
Il racconto della Sicilia attraverso la voce di due grandi protagonisti: lo scrittore Andrea Camilleri, ricordato dalle parole dell’attore Roberto Nobile, e Mimmo Cuticchio, ultimo cuntista di tradizione di storie epico-cavalleresche, che racconta una delle più antiche storie siciliane ancora oggi di grande attualità, la leggenda di Colapesce.
Dall 16:55 alle 17:05, presso l’Auditorium R. Gervasio, Filo rosso #1:8 OGGETTI CHE RACCONTANO IL SUD.
Con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello.
Alla chitarra, Carlo Mascilli Migliorini.
I Pupi.
Quella dei pupi non è una storia antica, naturalmente. Le loro storie cortesi sembra abbiano avuto origine attorno al Seicento, durante la dominazione spagnola.
Prosa tardo-rinascimentale e barocca, romanzo secentesco: sembra venire da lì quel gusto per la complicata successione dei fatti e per l’intreccio assurdo; o il piacere per le avventure fantastiche che si svolgono l’una dentro l’altra, come fosse un gioco di specchi.
Ma sono storie straordinarie, che parlano di guerre, di amori, di odi, di buoni e di cattivi. E di un mare diviso tra due diverse religioni.
Dalle 17:05 alle 17:50, presso l’Auditorium R.Gervasio, Fahrenheit – conduce Loredana Lipperini.
Con Vito Mancuso e Eliana Di Caro.
Guardare Matera con gli occhi del più famoso teologo italiano che nel tempo si è spesso soffermato sui concetti di bellezza e libertà e di Eliana Di Caro, giornalista culturale, con cui esploreremo la terra materana.
Dalle 17:50 alle 18:45, inPiazza San Francesco, Hollywood Party – conducono Alberto Crespi e Dario Zonta.
UNO 007 A MATERA.
La storia del famoso agente segreto colto e raffinato, freddo e audace, furbo e romantico, frutto della penna di Ian Fleming torna a vivere tramite i suoi interpreti. Da Sean Connery a Daniel Craig attraversa l’immaginario collettivo dal 1953 ai giorni d’oggi: lui, le sue Bond girl, le auto di lusso in avventure mozzafiato.
Dalle 19:00 alle 19:10, in Piazza San Francesco, Filo rosso #2: 8 OGGETTI CHE RACCONTANO IL SUD.
Con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello.
Alla chitarra, Carlo Mascilli Migliorini.
La Rete.
Movimenti lenti. Sempre uguali. Nei secoli dei secoli. Tira la rete, aspetta e agguanta.
Questo è stato il mondo per migliaia e migliaia di pescatori meridionali, per millenni. Padroni di un unico strumento, uguale ma sempre diverso, dai tanti nomi, per tante varietà: spiruni, rizze, sciabiche, menaidi, jacci, tartane, tartanoni, paranze, paranzelle fino alle camere della morta della chilometrica tonnara. Reti da pesca. Che ci pongono qualche domanda: chi le ha inventate?
E come mai sono sempre state così dannatamente simili da un lato all’altro del Mediterraneo?
Dalle 19:10 alle 20:15, in Piazza San Francesco, Concerto – conduce Valerio Corzani.
PURO SENTIMENTO – Teresa De Sio.
L’estate di Teresa De Sio è un’estate di “Puro Desiderio”.
A due anni dall’uscita dell’omaggio discografico dedicato all’amico Pino Daniele, dopo una intensa ricerca e divulgazione sulla musica folk, testimoniata da dischi che hanno venduto complessivamente oltre due milioni e mezzo di copie, il docu-film “Craj” premiato al Festival del Cinema di Venezia nel 2005, i fortunati romanzi “Metti il diavolo a Ballare” e “L’Attentissima”, la cantautrice con questo nuovo album svela al pubblico un suo mondo musicale e poetico intimo, rimasto a lungo privato.
Teresa De Sio voce e chitarra; Francesco Santalucia tastiere, percussioni e arrangiamenti; Antonio Ragosta chitarra elettrica; Marco Bartoccioni pedal steel e steel guitar; Enrico Guerzoni violoncello; Vittorio Longobardi basso e contrabbasso; Pasquale Angelini batteria.
Dalle 21:30 alle 23:15, presso Cava del Sole, MATERADIO OFF (per partecipare agli eventi di Materadio Off è necessario prenotarsi sul sito di Matera2019).
Concerto – conduce Valerio Corzani.
JAN GARBAREK group, con Trilok Gurtu, special guest.
Nessuno suona il sassofono come Jan Garbarek. Tantissimi musicisti sono stati influenzati dal suo suono, spesso descritto come innodico, lirico, vocale, etereo, meditativo e sicuramente scandinavo.
Gli innumerevoli album pubblicati, i concerti nelle sale più importanti del mondo, la prolungata collaborazione con Keith Jarrett e l’opera senza precedenti con l’Hilliard Ensemble, hanno dato al sassofonista norvegese una popolarità senza confini di genere.
Gli sono accanto il tastierista tedesco Rainer Brüninghaus, il bassista brasiliano Yuri Daniel e il percussionista indiano Trilok Gurtu.
Il concerto è organizzato in collaborazione con l’Onyx Jazz Club nell’ambito della rassegna Gezziamoci.
Sabato 14 Settembre, 9:00-10:30, presso l’Auditorium R. Gervasio: Lezioni di musica – conduce Giovanni Bietti.
DIALOGHI ATTRAVERSO IL TEMPO – Due Lezioni di musica:
- Musiche di Haydn e Mozart;
- Alice Baccalini pianoforte;
- Giorgio Casati violoncello;
- Lorenzo Gentili Tedeschi violino.
Uno dei concetti più affascinanti e complessi dell’arte musicale: l’idea che con le loro opere i grandi compositori “parlino tra loro” attraverso i secoli.
Nella prima Lezione si confrontano due brani per Trio (violino, violoncello e pianoforte) di Mozart e Haydn, due musicisti che si conobbero e si influenzarono reciprocamente.
Haydn scrive il suo Trio in re minore nel 1794, tre anni dopo la morte di Mozart; eppure la sua musica continua a interrogare il collega scomparso, a porgli delle domande e, cosa ancora più sorprendente, a ricevere delle risposte nel confronto diretto con la musica mozartiana.
Dalle 10:30 alle 10:40, in Piazza San Francesco, Filo rosso #3: 8 OGGETTI CHE RACCONTANO IL SUD.
Con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello, Alla chitarra Carlo Mascilli Migliorini.
Le Anfore. Sibari. Magna Grecia. III secolo a.C.
Una nave in lontananza. Procede, spinta dai suoi rematori. Si ferma. E sul molo un nugolo di trasportatori arriva.
Sale sulla nave e le porta via, con cura, ad una ad una. Sono tante, alcune larghe e basse, altre dritte e sinuose.
Le anfore: per tanto tempo le regine del trasporto marittimo. Le dominatrici.
Fino alla rivoluzione del 1200, quando piano piano scompaiono, lasciando il posto ad una innovazione imprevista: la botte. Un nuovo contenitore per tempi aggressivi e nuovi.
Come oggi lo è il container, il nuovo re dei porti del Mediterraneo.
Dalle 10:40 alle 11:15, inPiazza San Francesco, Tutta l’umanità ne parla – con Edoardo Camurri e Pietro Del Soldà.
Nell’arco spaziotemporale di questa trasmissione davvero senza eguali e senza precedenti, s’incontrano, come in un bar del pensiero, le menti migliori (e qualche volta peggiori) del genere umano.
Dal mondo antico al Novecento, filosofi, scrittori, poeti, scienziati, capi di stato, figure simbolo della Storia commentano con le loro parole i temi del nostro tempo in un autentico e surreale talk show.
Dalle 11:15 alle 11:50, in Piazza San Francesco, Radio3 Mondo – conduce Anna Maria Giordano.
MATERA E BAMIYAN, GEMELLE NELLA STORIA
Con la partecipazione di:
- Giorgio Sobrà direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Mater;
- Mauro Ghirotti, direttore dell’Ufficio dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione Internazionale) a Kabul;
- la giornalista Nancy Porsia.
Arte e cultura vittime dei conflitti, forza e potere della ricostruzione.
Dalle ferite lasciate dalla guerra al sostegno di Matera, il parco archeologico di Bamiyan in Afghanistan si gemella con la Città dei Sassi per tornare alla vita. Valorizzare e proteggere il patrimonio: come la storia può creare futuro.
Dalle 11:50 alle 12:00, presso l’Auditorium R. Gervasio, Filo rosso #4: 8 OGGETTI CHE RACCONTANO IL SUD.
Con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello.
Alla chitarra Carlo Mascilli Migliorini.
Le Chitarre. Parte da Napoli il suono nuovo che anima il Mediterraneo.
E si stringe, lungo linee di cui risulta difficile seguirne la trama, con altri suoni, che arrivano dalla Spagna.
È questa la vicenda recente della chitarra, che però ha radici antiche, antichissime, che si sciolgono in un passato che arriva dall’India dei sitar e si scompone e ricompone sulle coste del Mediterraneo, nei tocchi di oud e liuti.
Un amalgama fantastico, che sa di poesia e di contaminazione, fin quando il nostro mare è diventato sinonimo di congiunzione naturale tra Sud Italia e coste di Spagna, Africa del Nord e Grecia.
Dalle 12:00 alle 13:00, presso l’Auditorium R. Gervasio, Concerto – conduce Francesco Antonioni.
CONCERTO ITALIANO, di Rinaldo Alessandrini, con:
- Laura Pontecorvo, flauto traverso;
- Boris Begelman, violino;
- Ludovico Minasi, violoncello;
- Rinaldo Alessandrini, clavicembalo.
Concerto Italiano è stato fondato nel 1984 da Rinaldo Alessandrini, clavicembalista, organista e direttore d’orchestra, uno dei maggiori esponenti della musica antica sulla scena internazionale.
Premio Abbiati 2002 per l’attività, Concerto Italiano ha saputo rinnovare il linguaggio della musica antica e a distanza di tanti anni le numerose incisioni discografiche del gruppo sono ancora considerate versioni di riferimento.
Tra il 2009 e il 2016 ha realizzato la trilogia monteverdiana alla Scala di Milano e all’Opera Garnier con la regia di Bob Wilson, celebrando l’anno monteverdiano con un giro mondiale nel quale ha eseguito i Vespri del 1610, l’Orfeo e debuttando alla Carnegie Hall con l’Incoronazione di Poppea.
Dalle 16:00 alle 17:00, presso l’Auditorium R. Gervasio, Fahrenheit – conduce Loredana Lipperini.
Con Aboubakar Soumahoro e Goffredo Fofi.
Il diritto alla felicità con Aboubakar Soumahoro, dirigente sindacale italo-ivoriano da anni impegnato nella lotta per i diritti dei braccianti e le riflessioni di Goffredo Fofi, saggista, attivista, giornalista e critico cinematografico, letterario e teatrale italiano.
Dalle 17:00 alle 17:10, presso l’Auditorium R. Gervasio, Filo rosso #5: 8 OGGETTI CHE RACCONTANO IL SUD.
Con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello.
Alla chitarra, Carlo Mascilli Migliorini.
La Lucerna e la candela.
La lotta dell’uomo contro gli incubi della notte. Cosa ne sappiamo? Davvero poco.
L’unica cosa che conosciamo con chiarezza sono le armi che l’uomo utilizzò per questa guerra, dappertutto.
Due armi semplici, ma dal design eccezionale.
La prima, fu la lucerna. Piccola e in terracotta, è la grande invenzione messa in campo dall’uomo per combattere l’oscurità. Cui si contrappose la candela, realizzata in cera d’api o con grasso animale.
Due invenzioni, due universi diversi, che raccontano anche di ambiti culturali – e di civiltà – differenti.
Ma che durarono a lungo, in molte zone del sud Italia fino ai primi decenni del Novecento.
Dalle 17:10 alle 17:45, inPiazza San Francesco, Radio3 Scienza – conduce Rossella Panarese, con Samantha Cristoforetti.
Ha vissuto per 200 giorni a bordo della Stazione spaziale internazionale.
E da quando è tornata sulla Terra si è divisa tra incontri pubblici sempre affollatissimi e attività di addestramento in giro per il mondo: a Giugno ha partecipato a una spedizione della Nasa sui fondali dell’Oceano Atlantico, ma in passato si è addestrata anche con i colleghi dell’agenzia spaziale cinese.
Samantha Cristoforetti porta a Materadio il suo ricco bagaglio di esperienze di astronauta dell’ESA.
Nell’anno in cui celebriamo i cinquantanni dell’allunaggio, guardiamo con lei nel futuro dell’esplorazione spaziale – che vedrà protagonisti sempre più paesi del mondo – a cominciare dall’obiettivo più vicino: la Luna.
Dalle 17:45 alle 18:45, in Piazza San Francesco, Il Teatro di Radio3 – conduce Laura Palmieri.
629. UOMINI IN GABBIA.
Un progetto di Mario Gelardi, Nuovo Teatro Sanità, con la partecipazione di:
- Vincenzo Antonucci;
- Simone Borrelli;
- Ciro Burzo;
- Riccardo Ciccarelli;
- Mariano Coletti;
- Arianna Cozzi;
- Germana Di Marino;
- Carlo Geltrude;
- Anna De Stefano;
- Gennaro Maresca;
- Davide Mazzella;
- Enrico Pacini;
- Alessandro Palladino;
- Chiarastella Sorrentino;
- Chiara Vitiello.
Regia Mario Gelardi.
Quando il 10 Giugno 2018 il governo italiano non concesse l’ingresso in porto alla nave Aquarius, con a bordo 629 migranti, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte, 629 erano anche i deputati della Repubblica italiana: una strana coincidenza numerica, tra uomini che decidono e uomini che non hanno alcun diritto, è alla base di questo progetto.
Un progetto civile e poetico che mescola testimonianze vere e storie fantastiche di chi ha deciso di affrontare insieme un viaggio verso la diversità, attraversando il clima di odio violento cui è approdata l’Europa.
Un gruppo compatto di diciassette giovani attori del Nuovo Teatro Sanità di Napoli (un collettivo nato nel 2013 in un quartiere caratterizzato da un forte disagio socio-economico, ma anche da un forte fermento di rinascita e riscatto sociale e culturale) dà voce alle storie dei rifugiati da molti punti di vista, tanti quanti sono gli autori coinvolti nel progetto provenienti da tre diversi paesi europei – Spagna, Grecia e Italia – che hanno deciso di devolvere i loro diritti d’autore alla ong Open Arms.
Dalle 19:00 alle 19:10, in Piazza San Francesco, Filo rosso #6: 8 OGGETTI CHE RACCONTANO IL SUD.
Con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello.
Alla chitarra, Carlo Mascilli Migliorini.
La Bussola.
Se si parla di bussole, l’immaginario corre subito ad Amalfi e al suo presupposto inventore, Flavio Gioia.
Ma le cose andarono proprio così? Non proprio. La storia andò un po’ diversamente.
E, come spesso accade, la trama di questo racconto corre per sentieri più impervi ma, appunto per questo, tanto più affascinanti.
Perché, prima di arrivare sulle nostre coste meridionali e da qui diffondersi nell’intera Europa, la bussola fece un cammino straordinario che, dalla Cina, raggiunse, in un viaggio eccezionale degno di Sinbad il marinaio, l’Italia del sud.
Dalle 19:10 alle 20.15, in Piazza San Francesco, Il Teatro di Radio3 – conduce Laura Palmieri.
MODO MINORE:
- Interpretazione, testo e regia, Enzo Moscato;
- Progetto, arrangiamenti e direzione musicale, Pasquale Scialò;
- Con Paolo Cimmino, Antonio Colica, Antonio Pepe, Claudio Romano;
- Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo.
È un appuntamento fisso quello che Enzo Moscato ha con le canzoni a teatro.
Il grande drammaturgo, attore e regista napoletano, accompagnato dal musicologo Pasquale Scialò, ci trasporta dentro il suo repertorio “emotivo”, quello del Moscato ragazzino e adolescente dei Quartieri Spagnoli di Napoli, a cui appartiene tutto o quasi l’immaginario poetico del suo teatro.
“Una sfilata, o defilé, di artisti, autori e ‘glamorous’ canzoni d’ epoca, che attraversa ‘ Modo Minore’, viaggio mnemonico – musicale, che, scanzonatamente, ma non senza il rigore dell’ attenzione e dell’ approfondimento filologico – si muove, anzi si sposta danzando discretamente – in modo minore, appunto, vale a dire in umiltà – dal cuore agli arti, dal centro al margine (e viceversa) del complesso e al contempo leggerissimo e giocoso impero canoro – napoletano (ed internazionale) relativo agli ultimi tre decenni del ‘900”.
Dalle 21:30 alle 23:00, presso Cava del Sole, MATERADIO OFF (per partecipare agli eventi di Materadio Off è necessario prenotarsi sul sito di Matera2019).
Concerto – conduce Valerio Corzani.
LA NOTTE DELLA TARANTA | Orchestra popolare.
La Notte della Taranta, con il suo festival e con i suoi spettacoli in tour, esplora le verità nuove e impellenti della pizzica nell’inevitabile flusso della musica.
È ricerca costante di un nuovo centro di energia.
Energia primordiale che struttura le cose, e che ci permette di vibrare in perfetta sintonia con la natura circostante per una ricontestualizzazione della funzione curativa della pizzica, per esorcizzare i mali di oggi.
Fulcro di tutto il ritmo del tamburello, un ritmo che è chiave essenziale per ritrovare il centro di noi stessi.
Il centro per afferrare la sostanza della musica che significa essere pronti ad intraprendere una ricerca che non terminerà mai.
Cresciuta negli anni, l’Orchestra Popolare “La Notte della Taranta” è oggi composta da musicisti di pizzica e musica popolare di tutto il Salento.
Nel Concertone finale del Festival è ogni anno diretta da un diverso Maestro Concertatore, con cui rivisita il repertorio tradizionale collaborando con noti artisti italiani e internazionali.
Esibendosi anche all’estero durante il resto dell’anno, rappresenta il formidabile strumento di promozione culturale di un affascinante “mondo nel mondo”.
Domenica 15 Settembre, dalle 9:00 alle 10:30, presso l’Auditorium R. Gervasio, Lezioni di musica – conduce Giovanni Bietti.
DIALOGHI ATTRAVERSO IL TEMPO – Violoncello e pianoforte, musiche di Beethoven e Brahms:
- Alice Baccalini, pianoforte;
- Giorgio Casati, violoncello.
Questa seconda Lezione prende in esame due brani per violoncello e pianoforte, accostando Beethoven e Brahms, ossia l’inizio e la seconda metà dell’Ottocento.
Anche Beethoven dialoga con Mozart nelle sue Variazioni, in modo esplicito. Brahms a sua volta “parla” con tutti i suoi predecessori, andando indietro nel tempo: essenzialmente Beethoven nel primo movimento, Mozart e Haydn nel secondo (“Allegretto quasi Menuetto”), mentre il Finale si spinge ancora più lontano, evocando la figura di Johann Sebastian Bach. Anche qui, la musica di Mozart, di Haydn, di Beethoven vista attraverso le note di Brahms ci rivela aspetti nuovi, moderni, sempre attuali.
I dialoghi attraverso il tempo si svolgono, paradossalmente, in entrambe le direzioni, verso il passato ma anche verso il futuro: e infatti i grandi musicisti parlano a noi oggi con la stessa forza continuamente rinnovata.
Dalle 10:30 alle 10:40, in Piazza San Francesco, Filo rosso #7: 8 OGGETTI CHE RACCONTANO IL SUD.
Con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello.
Alla chitarra, Carlo Mascilli Migliorini.
Il Corallo. Un ramoscello di un rosso intenso che in realtà è un animale.
Una tradizione antica quella della sua pesca, che segna la storia di tanti luoghi del Mediterraneo: San Vito lo Capo, Tabarka, Alghero, Sorrento.
Una tradizione legata al suo commercio e alla sua lavorazione.
E un segno oggi, tra i più evidenti, del delicato equilibrio biologico di questo mare: minacciato dal riscaldamento, dall’inquinamento e dallo scempio dei pescatori di frodo, il corallo sta infatti scomparendo.
Dalle 10:40 alle 11:40, in Piazza San Francesco, Il Teatro di Radio3 – conduce Laura Palmieri.
FAUSTO COPPI.
L’affollata solitudine del campione, di e con Gian Luca Favetto.
Con Michele Maccagno e Fabio Barovero.
Nato il 15 Settembre 1919 a Castellania, provincia di Alessandria, figlio di contadini, ha preferito non piegare la schiena sulla terra, ma sul manubrio e andarsene en danseuse, agguantando trionfi: 666 corse, 118 vittorie su strada, 84 su pista, 4 titoli italiani, 3 mondiali, 5 Giri d’Italia, 2 Tour de France, 5 Giri di Lombardia, 3 Milano-Sanremo, 1 Parigi-Roubaix, tutto fra il 1937 e il 1959.
I cent’anni dalla nascita di una delle più importanti figure del ciclismo del Novecento sono l’occasione per promuovere una celebrazione dello sport, del profondo legame che Coppi ebbe con il territorio piemontese, ma anche per rievocare un momento storico e sociale entrato a pieno diritto nell’immaginario collettivo del nostro paese.
Dalle 11:40 alle 11:50, in Piazza San Francesco. Filo rosso #8: 8 OGGETTI CHE RACCONTANO IL SUD.
Con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello.
Alla chitarra, Carlo Mascilli Migliorini
Le Valigie. Un molo naturale, l’Italia del sud. Ci sono passati tutti. Hanno cominciato per primi i profughi troiani, con Enea in testa. Poi, su questo stretto ambito, tra il Continente e la Sicilia, tanti altri. Barconi dopo barconi.
In fuga da qui o alla ricerca di una terra promessa. Fino ai nostri ultimi migranti d’Italia, che ancora alla fine dell’Ottocento cercavano una sponda sull’altro lato del Mediterraneo, in nord Africa.
Una storia millenaria, di dolori, vite, sogni e speranze, fatta di poche misere cose, conservate tutte nello spazio minuscolo ma universale di una valigia.
Dalle 11:50 alle 12:50, presso l’Auditorium R. Gervasio, Concerto – Conduce Francesco Antonioni.
PIETRO DE MARIA – Pianoforte:
- Premio della Critica al Concorso Tchaikovsky di Mosca nel 1999;
- Primo Premio al Concorso Internazionale Dino Ciani – Teatro alla Scala di Milano (1990) e al Géza Anda di Zurigo (1994);
- nel 1997 gli è stato assegnato il Premio Mendelssohn ad Amburgo.
Il suo repertorio spazia da Bach a Ligeti ed è il primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti.
L’integrale chopiniana, il Clavicembalo ben temperato e le Variazioni Goldberg sono stati incisi per DECCA, ricevendo importanti riconoscimenti dalla critica specializzata.
La sua intensa attività concertistica lo vede solista con importanti orchestre e con direttori quali Roberto Abbado, Gary Bertini, Myung-Whun Chung, Vladimir Fedoseyev, Daniele Gatti, Alan Gilbert, Eliahu Inbal, Marek Janowski, Ton Koopman, Michele Mariotti, Ingo Metzmacher, Gianandrea Noseda, Sándor Végh.
Dalle 12:50 alle 13:45, in Piazza San Francesco, gran finale – conducono Valerio Corzani e Marino Sinibaldi: Modena City Ramblers.
Un nuovo incendiario live set che pesca tra i tanti cavalli di battaglia di 25 anni di storia, pronti a fare,“come in principio e come sempre sarà”, ballare, sudare, commuovere e gioire il loro pubblico.
- Davide Dudu Morandi voce;
- Franco D’Aniello flauto e tromba;
- Massimo Ice Ghiacci basso;
- Francesco Fry Moneti violino, chitarra e plettri vari;
- Leonardo Sgavetti fisarmonica e tastiere;
- Gianluca Spirito chitarra e plettri;
- Roberto Zeno batteria e percussioni.