Il nuovo governo guidato da Mario Draghi è al lavoro sulla definizione del Decreto Ristori 5.
Tra le principali novità vi è la volontà di estendere i contributi a fondo perduto a un numero maggiore dei cittadini in crisi per gli effetti legato alla pandemia, erogando il sussidio anche a chi è senza codice Ateco, bonus 1000 euro per partite Iva, lavoratori stagionali, autonomi e intermittenti.
Per accedere al sussidio i lavoratori devono essere in possesso di:
- una partita Iva da almeno 3 anni, con reddito annuo inferiore ai 50mila euro;
- versamento regolare dei contributi e con una perdita di fatturato di almeno il 33% nel 2020 a causa della pandemia Covid.
Tra i requisiti di chi è privo di partita Iva c’è l’iscrizione alla Gestione separata con almeno un contributo mensile.
Per le partite Iva a regime forfettario, non dovrebbe esserci la flat tax, ossia una tassazione agevolata che permette di pagare un’aliquota Irpef unica del 15% per coloro che fatturano meno di 65mila euro.
Resterebbe invece la proroga della cig Covid e del blocco dei licenziamenti.
Il nuovo governo starebbe andando anche verso una pace fiscale con la rottamazione quater delle cartelle esattoriali e un nuovo saldo e stralcio