“Nei primi sette mesi del 2022 oltre un milione e 600.000 nuclei familiari hanno ricevuto una mensilità del reddito di cittadinanza.
I due terzi dei beneficiari, che ormai superano i 3,5 milioni, sono inabili al lavoro: anziani, minorenni, persone con disabilità”.
E’ quanto dichiara Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico:
“Il reddito di cittadinanza è un obiettivo al quale lavoro personalmente da oltre dieci anni, il primo sul quale mi sono concentrato appena arrivato al governo, nel 2018.
Un impegno assunto con gli italiani e mantenuto appena un anno dopo, nel 2019, con l’approvazione di un decreto che porta la mia firma.
Da allora, 3,5 milioni di persone hanno potuto superare momenti durissimi come il lockdown e oggi l’emergenza bollette, riuscendo a trovare una forma di sostentamento e a sentire la vicinanza dello Stato.
Oggi le bollette costano il 300% in più, ma anche beni di prima necessità come il pane e la pasta, hanno subito pesanti rincari, addirittura del 20%.
Cos’altro deve accadere per convincere Meloni, Renzi e gli altri politici che lo attaccano, che il reddito di cittadinanza va assolutamente salvaguardato?
Davanti all’irresponsabilità di chi vuole letteralmente togliere il piatto dalle tavole di milioni di italiani cancellando il reddito, l’unica risposta utile che possono dare i cittadini è votare Impegno Civico e dare fiducia me che il reddito di cittadinanza l’ho fatto, lo difendo e lo voglio migliorare.
La coalizione progressista, di cui facciamo parte, è l’unica in grado di battere la destra e dunque di proteggere questa misura.
E tutti i partiti della coalizione concordano con noi sulla necessità che il reddito di cittadinanza sia mantenuto.
Solo il voto a Impegno Civico nella coalizione progressista può davvero salvare il reddito, perché liste solitarie come quelle di Calenda e Conte non hanno speranza di vincere e sostenerle significa, di fatto, dare più possibilità alla destra di prevalere.
È questo l’appello che sento di dover rivolgere agli elettori: aiutatemi a difendere il reddito di cittadinanza.
Fidatevi di chi ha già mostrato di saper mantenere gli impegni ottenendo questo e altri provvedimenti, come il decreto Dignità, il taglio dei parlamentari e il Patto per l’Export, che ha ottenuto risultati eccezionali portando nel mondo il nostro Made in Italy e creando lavoro in casa nostra.
Domenica 25 settembre non parteciperemo a semplici elezioni: sarà un referendum con cui diremo sì o no al reddito di cittadinanza.
Da una parte ci siamo noi di Impegno Civico nella coalizione progressista che vogliamo difendere le persone, i consumi delle famiglie e il benessere collettivo e dall’altra la destra che odia i poveri, vuole cancellare il reddito e saccheggiare il Sud”.