A seguito delle azioni messe in campo nella discarica ‘La Martella’ dai Vigili del fuoco, immediatamente dopo l’evento registrato ad agosto e degli interventi effettuati nelle scorse settimane dall’impresa appaltatrice per il ripristino e la messa in sicurezza del sito, con il Piano di indagine post incendio presentato oggi da Invitalia si rafforzano le attività di monitoraggio ambientale, dal momento che si vanno ad aggiungere a quelle già eseguite dall’Arpab.
Per quanto riguarda i parametri analizzati dall’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Basilicata, in collaborazione con l’Arpa Puglia, è stato accertato che le concentrazioni di diossina, rilevate attraverso le diverse centraline presenti sul territorio, risultano inferiori alle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 1, Colonna A (siti ad uso residenziale, verde pubblico), Allegato 5, D.lgs 152/06, Parte IV, e alle CSC per i suoli delle aree agricole previste dall’Allegato 2 art. 3 del DM 46/2019.
Così come non è stato evidenziato alcun indizio di possibili contaminazioni del suolo da parte di radionuclidi artificiali o naturali di origine antropica.
È quanto si legge in una nota del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, a margine della riunione odierna convocata dal Comune di Matera per conoscere gli sviluppi legati all’incendio di agosto alla discarica ‘La Martella’.
All’incontro hanno partecipato:
- il direttore generale del Dipartimento, Giuseppe Galante;
- l’ing. Salvatore Margiotta dell’ufficio Prevenzione e controllo ambientale.
L’assessore all’Ambiente ed energia, Gianni Rosa, sottolinea:
“I dati legati al monitoraggio ambientale a nostra disposizione sono tranquillizzanti, ma con gli altri soggetti istituzionali coinvolti intendiamo uscire da questa situazione il prima possibile e nel migliore dei modi.
Il nostro obiettivo primario rimane quello di tutelare la salute dei cittadini e salvaguardare il territorio.
Come Regione, inoltre, faremo quanto è in nostro potere per la ripresa dei lavori di chiusura del terzo e quarto settore della discarica, in modo da superare la procedura di infrazione dell’Unione europea”.