Antonio Mattia, Candidato presidente M5S Basilicata, Gianni Leggieri e Gianni Perrino, Portavoce consiglieri regionali M5S Basilicata con un comunicato hanno fatto sapere che:
“Tra le tante scorribande e oscure operazioni in corso alla Regione Basilicata, dopo l’illegittimo rinvio del voto, c’è la questione delle assunzioni di personale negli uffici regionali che, da quanto dichiarato da alcune sigle sindacali nei giorni scorsi sulla stampa, potrebbe riguardare soggetti che non avrebbero partecipato ad alcun concorso.
In particolare, stiamo parlando di quello che prevede l’articolo 24 della legge regionale numero 38 pubblicata sul Bur il 22 novembre 2018.
Nell’articolo, viene sommariamente decretato, che per ragioni di “razionalizzazione”, è possibile l’assunzione a tempo indeterminato presso gli uffici della Regione Basilicata, con semplice domanda, di coloro che provengono da alcune società partecipate e che sono poi transitati negli uffici regionali da almeno 5 anni.
Si tratterebbe di personale amministrativo (i sindacati riferiscono si tratti di “collaboratori” dei politici) che ha lavorato per il consiglio regionale.
Su questa disgustosa vicenda, stiamo verificando se può intervenire la Presidenza del Consiglio dei Ministri con un ricorso alla Corte Costituzionale, in difesa di tutti i cittadini lucani, dei diritti, e delle norme base che regolano le assunzioni negli enti pubblici.
È una norma che, qualora dovesse essere applicata con le modalità di cui riferiscono i sindacati, riteniamo presenti palesi profili di incostituzionalità (l’articolo 97 della Costituzione statuisce il principio del concorso pubblico) e viola le leggi sul pubblico impiego (di competenza nazionale).
Inoltre, questo provvedimento è orfano, oltre che della legittimità costituzionale, di una ferma reazione delle opposizioni (a parte il M5S), troppo occupate a escogitare sterili interventi di facciata, ad esclusivo contenuto elettorale e in piena consociazione con il sistema clientelare e di potere dei vecchi partiti.
Quante dovremo subirne ancora dalla giunta Pittella-Franconi-Pd, fino alle sospirate elezioni regionali?
E’ l’interrogativo che assale i cittadini onesti, quelli che non hanno chiesto e non chiederebbero nulla a nessuno, che accompagnano i figli a scuola nella speranza che lo studio e le competenze possano garantire loro un futuro, secondo un sano e trasparente processo selettivo”.