Il 17 Giugno la lucana Filomena Pinca è stata audita in Commissione Europea in merito alla Petizione n. 1233 del 2017 sulla presunta disparità di trattamento legata alla legge 107, cosiddetta “Buona Scuola”.
La petizione è stata firmata da 23.000 docenti.
Ricordiamo che Pinca, il 2 Maggio 2016 in merito alla Legge 107/2015 aveva contestato l’allora Premier Matteo Renzi presso il Teatro Duni di Matera.
Come sostenuto dalla stessa Pinca la legge 107 di riforma prevedeva la divisione in fasi e i docenti di conseguenza sono stati impiegati non in base al criterio meritocratico bensì “utilizzando un algoritmo orwelliano”.
Ha affermato in proposito:
“È stata una vera e propria lotteria in cui il più fortunato che non aveva mai svolto una supplenza come docente ha vinto un posto sotto casa mentre il docente con esperienza è stato inviato a 1000 km di distanza dalla propria residenza”.
Nonostante Mr Adam Pokorny, dichiaratosi personalmente solidale con la petente, abbia sostenuto che la disparità descritta non rientri nel campo di azione europea, non sono stati dello stesso parere gli onorevoli Lorant Vincze, Alex Agius Saliba ed Eleonora Evi, che invece hanno sostenuto con forza le ragioni della petizione.
Secondo la prima firmataria:
“anche se è lo Stato membro a decidere le modalità di assunzioni, il principio di uguaglianza non può essere ignorato e, soprattutto, l’algoritmo utilizzato nel 2015 che ha generato disparità di trattamento professionali e territoriali nell’assegnazione della sede scolastica non è stato sicuro, trasparente, etico e non è stato sottoposto a controllo umano, presentando quindi diversi profili di potenziale violazione del diritto europeo incluso il regolamento Gdpr sulla protezione dei dati“.
Pinca ha poi precisato per Adam Pokorny che l’art. 14 della Convenzione non parla solo di discriminazioni per razza, religione, età ma dice anche “ogni altra condizione”, creando così un principio generale entro cui possono includersi non solo situazioni personali, ma anche sociali e professionali come la disparità di trattamento generata proprio dalla 107 con la divisione dei docenti in fasi.
La petizione resta comunque aperta e Bruxelles manderà una lettera al Ministero dell’Istruzione italiano, chiedendo interventi risolutivi a protezione dei 23.000 docenti coinvolti per impedire che situazioni analoghe possano verificarsi in futuro.