Dopo la nostra Matera, è Parma la Capitale Italiana della Cultura 2020.
Come fanno sapere il Sindaco, Federico Pizzarotti e l’Assessore Cultura del Comune di Parma, Michele Guerra:
“Costruiremo spazi e tempi di incontro e di dialogo, riconoscendo la ricchezza multiculturale della nostra storia trasformando con essa il nostro sguardo sull’oggi.
Avremo il compito di suscitare cultura nei quartieri, di creare pensiero e benessere insieme a tutte le istituzioni e le associazioni della città, arrivando, con ogni sforzo, a coinvolgere ogni singolo cittadino.
Lo faremo senza dimenticare che stiamo parlando all’Italia, che dobbiamo guardare sempre fuori dai nostri confini, perché Italia significa Europa e, di nuovo, il grande Tempo che ci ha portati fino a questo traguardo”.
Al raggiungimento di questo grande traguardo, non potevano mancare gli auguri del Sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri:
“Auguro alla città di Parma ed al suo Sindaco i miei migliori auguri di buon lavoro, certo della densità e della qualità di quanto sapranno realizzare anche in questo anno da Capitale italiana della Cultura.
L’esperienza materana, molto apprezzata dal Sindaco Pizzarotti ha trovato il suo elemento vincente nella partecipazione collettiva.
I progetti e i programmi della comunità parmense riflettono in maniera coerente questo percorso, esaltando l’identità culturale come segno distintivo di una vocazione territoriale che fa del capitale fisso di storia il suo elemento vitale per lo sviluppo.
Parma saprà rappresentare l’intero Paese, attraverso gli avvenimenti e le iniziative che saranno realizzate, evidenziando il suo grande patrimonio artistico, culturale e umano che fanno parte della straordinaria tradizione italiana. Come ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno: la cultura è un grande propulsore di qualità della vita e rende il tessuto sociale di un Paese più solido.
Con questo spirito Matera, Parma e tutte le città d’Italia devono essere impegnate nel determinare un nuovo rinascimento nazionale che, attraverso la Cultura, può sconfiggere gli egoismi territoriali, la paura e l’asfissia di futuro”.