Il gruppo consiliare di MuoviAmo Tursi, dopo un confronto con gli agricoltori, ha portato all’attenzione del Consiglio comunale di Tursi la proposta di delibera avente oggetto “Sostegno alla richiesta degli agricoltori di dichiarazione dello stato di Zona svantaggiata ex art. 50 paragrafo 3 del Regolamento (CE) n. 1698/2005 del 20/09/2005 e ss.mm.ii. del Consiglio Europeo per le aree colpite dall’emergenza CINGHIALI”.
Come si apprende da un comunicato stampa:
“La proposta è stata votata all’unanimità dal Consiglio comunale di Tursi con il sostegno di tutti i gruppi consiliari che ringraziamo pubblicamente per la sensibilità dimostrata.
Lo spirito della proposta è quello di sostenere gli agricoltori, oltre che con i risarcimenti dei danni causati dai cinghiali, anche con il rimborso degli oneri aggiuntivi che le aziende agricole danneggiate dalla fauna selvatica sostengono per poter provvedere alla normale coltivazione del fondo o all’allevamento degli animali domestici.
Si parta da quanto dichiarato dal Regolamento del Consiglio Europeo N. 1698/2005, art. 50 paragrafo 3 secondo cui vengono ritenute zone svantaggiate quelle ‘caratterizzate da svantaggi naturali considerevoli, segnatamente scarsa produttività del suolo o condizioni climatiche avverse, e nelle quali il mantenimento dell’agricoltura estensiva è importante per la gestione del territorio’ oppure ‘caratterizzate da svantaggi specifici e nelle quali gli interventi sul territorio sono necessari ai fini della conservazione o del miglioramento dell’ambiente naturale, della salvaguardia dello spazio rurale e del mantenimento del potenziale turistico o a fini di protezione costiera’.
Se vengono riconosciute delle indennità compensative dalla Regione per chi coltiva terreni o chi alleva animali in zone particolarmente impervie, lo stesso deve poter valere per chi coltiva terreni o alleva animali in zone dove è accertata la presenza di danni causati da cinghiali.
Il Regolamento del Consiglio Europeo N. 1698/2005 fu integrato e sostituito dai Regolamenti del Parlamento Europeo e del Consiglio N. 1305/2013 del 17/12/2013 e N. 2115/2021 del 02/12/2023 preservandone i principi normativi.
Il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) ha dichiarato che ‘L’individuazione del regime comunitario delle zone svantaggiate agricole (direttiva 75/268/Cee e ss.mm.ii.) aveva l’obiettivo di stemperare le disparità naturali esistenti tra le diverse regioni agricole dell’Unione Europea attraverso l’istituzione di un regime particolare di aiuti (indennità compensative), destinato a incentivare le attività agricole e migliorare il reddito degli agricoltori.
La finalità era quella di preservare tale attività a presidio del territorio e per fermare lo spopolamento, laddove un livello minimo di popolazione e la conservazione dell’ambiente naturale non sarebbero stati altrimenti assicurati’.
L’applicazione a livello regionale, per le aree in cui vengono accertati danni da cinghiali alle attività agricole, dell’articolo 50 paragrafo 3 e ss.mm.ii appena citato permetterebbe alle aziende agricole di richiedere una indennità compensativa oltre alla maturazione di un punteggio aggiuntivo partecipando a specifici bandi di emanazione della Regione.
Chiediamo a gran voce che si prendano provvedimenti immediati sia per il contenimento del numero dei cinghiali, sia per riconoscere agli agricoltori ed allevatori il giusto ristoro per l’infaticabile impegno che quotidianamente realizzano.
I cinghiali distruggono i frutti pendenti, danneggiano gli impianti come frutteti o orti, dissodano il terreno e l’agricoltore è costretto periodicamente a ripristinarne la transitabilità, riducono la superficie pascolabile perché smuovono il terreno alla ricerca di cibo e le buche da essi prodotte rappresentano ostacoli che danneggiano i mezzi e le attrezzature agricole costrette a lavorare in condizioni non ottimali.
Abbiamo chiesto a tutte le amministrazioni comunali della Basilicata di sostenere con forza uno nuovo approccio a tale grave calamità portando all’attenzione la bozza di delibera proposta dagli agricoltori e già approvata dal Comune di Tursi.
Più Consigli comunali approveranno la delibera, maggiore sarà la forza di tale proposta e più probabile sarà l’intervento dello Stato in merito”.