È Vincenzo di Sanzo, 23enne di San Paolo Albanese, uno dei più esperti conoscitori di zampogna al mondo.
Il giovane lucano, infatti, costruisce e suona lo strumento con grande abilità e talento.
Nelle sue creazioni (richieste in tutta Italia e all’estero) si percepisce tanto amore per l’approccio artigianale, il folclore locale e non solo.
Vincenzo, infatti da abile polistrumentista, ama dilettarsi in modo eccellente anche con la chitarra e il pianoforte, passando dall’ambito tradizionale-popolare a quello classico di Beethoven, Mozart, Chopin e Rachmaninov.
Iniziò a suonare posando le sue dita su una tastiera ricevuta in regalo a 14 anni e, dopo appena sei mesi di lezioni private, riuscì a superare l’esame di ammissione al Conservatorio di Potenza.
Decise, successivamente, di proseguire la sua formazione a Roma, presso l’Accademia di santa Cecilia.
Le sue zampogne sono veri e propri pezzi unici, realizzati in legno di ulivo, acero, e ciliegio, “fusi” magistralmente con la pelle di capra per dare vita e corpo all’affascinante strumento.
L’unico apporto meccanico che contribuisce alla buona riuscita delle sue opere è la tornitura del legno, lavorato a scalpello su un macchinario che lo pone a rotazione.
Per terminare il meticoloso lavoro artigianale, ci si impiega anche una settimana, in base alla natura della materia prima, sottoposta all’attenta valutazione e al tocco esperto del suo creatore.
Tanti complimenti a Vincenzo Di Sanzo per essere riuscito, con tenacia e ingegno, a rappresentare l’intera Basilicata come terra virtuosa davanti al resto del mondo.