Settembre, con l’inizio dell’anno scolastico 2019/2020, torna l’educazione civica: 33 ore di insegnamento e voto in pagella per gli studenti delle elementari, delle medie e delle superiori.
Queste le ultime novità.
Gli studenti dovranno studiare:
- la Costituzione;
- le istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali;
- la storia della bandiera e dell’inno nazionale;
- l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile;
- l’educazione alla cittadinanza digitale;
- gli elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro;
- l’educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;
- l’educazione alla legalità e al contrasto delle mafie;
- l’educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni;
- la protezione civile.
L’educazione civica era stata introdotta nelle scuole, nel lontano 1958 su volere di Aldo Moro, e venne soppressa a partire dall’anno scolastico 1990/1991.
Dopo quasi 30 anni, adesso, si torna a studiare la Costituzione (e non solo).
In un confronto serrato tra presente e passato, tra gli argomenti ci saranno anche quelli legati al bullismo e al cyberbullismo, all’educazione alla legalità, e all’educazione stradale, considerato che proprio nell’età delle superiori ci si avvicina alla patente di guida con le due e le quattro ruote.
Il provvedimento risponde all’approvazione del disegno di legge n. 1264, che ha avuto il via libero definitivo, oggi, in Senato con 193 sì e 38 astenuti.
Per la formazione dei docenti, che dovranno occuparsi dell’insegnamento dell’educazione civica, non sono stati stanziati nuovi fondi nuovi, ma verranno utilizzati 4 milioni di euro del fondo previsto dal Piano nazionale di formazione e per la realizzazione delle attività formative introdotto nel 2015 con la legge n. 107.
Presidi e docenti dovranno ora ri-organizzarsi sulla base del fatto che le ore saranno, secondo quanto detta la legge:
“da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti”.
Il mondo della politica, anche su questo punto, appare diviso
Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in un post, su Facebook:
“Finalmente l’educazione civica torna in classe! Con la legge della Lega approvata definitivamente oggi al Senato”.
Sulla stessa linea, il Sindaco di Firenze, Dario Nardella (Pd):
“Questa proposta partita da Firenze ha conquistato destra e sinistra: è il bello delle cose giuste, delle cose che hanno un senso. Un grazie speciale a tutti i sindaci che con la raccolta firme l’hanno portata in parlamento”.
La senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Floridia, non è da meno:
“Consegniamo al mondo della scuola, ma mi spingo a dire a tutti i cittadini di oggi e di domani, un importante tassello nella ricostruzione di una coscienza civile”.
Più critica, l’esponente del Pd, Simona Malpezzi:
“Il governo racconta l’ennesima fake news, dichiarando di aver introdotto l’ora di educazione civica a scuola.
La verità è che il prossimo anno non ci sarà un’ora in più, non ci sarà un docente dedicato all’insegnamento della materia, non cambierà il quadro orario.
Hanno apportato solo alcune modifiche all’impianto che già esisteva senza migliorarlo e soprattutto aumentando carichi di lavoro ai docenti senza mettere risorse”.