Le elezioni 2022 hanno destato preoccupazione per il crollo dell’affluenza.
Dai dati del Viminale emerge, infatti, come solo il 63,91% degli aventi diritto è andato a votare, in calo di quasi 10 punti rispetto al 2018, il dato più basso di sempre.
Come scrive su Twitter il costituzionalista Alfonso Celotto.
“Per la prima volta in Italia il primo partito è quello dell’astensionismo con oltre il 36%.
Nel 2018 con il 27% era al secondo posto”.
Il fenomeno è diffuso in tutte le regioni ma è particolarmente forte al Sud, dove non si è presentato alle urne quasi la metà degli aventi diritto.
Le rilevazioni di Youtrend evidenziano come i numeri siano in minor calo nei comuni dove ci sono presenti più laureati, più occupati e con maggiore presenza di stranieri.
La prima regione per partecipazione è l’Emilia-Romagna (72%), mentre l’affluenza in Calabria supera a fatica il 50%.
Per quanto riguarda i capoluoghi, i dati più alti si registrano a:
- Bologna(73,36%);
- Firenze(73,19%);
- Trento (70,76%).
Gli ultimi posti, invece, sono occupati da:
- Napoli(49,66%);
- Catanzaro (53,13%);
- Palermo (54,65%).
A Milano ha votato il 68,4% degli aventi diritto, mentre a Roma lo stesso dato si attesta al 65,33%.