L’emergenza cinghiali ha assunto livelli altissimi di presenza a Matera e nella sua provincia, con seri e potenziali rischi per cittadini e automobilisti, oltre a ingenti danni per colture e proprietà private.
Nei centri urbani i cinghiali, in particolare nel quartiere “Serra Venerdì” di Matera, ormai sono presenti anche di giorno tra le case e nei centri abitati; si vedono passeggiare anche tra parchi e scuole.
I rischi per bambini e anziani, adolescenti e adulti, sono elevati.
L’incontro con cinghiali in branco, potrebbe creare un atteggiamento difensivo degli animali, quindi aggressivo in presenza dei loro cuccioli.
Per i residenti nei quartieri di Matera, come anche nei Comuni e borghi maggiormente interessati, è diventato un disagio tanto grave da temere di uscire di casa.
Senza dimenticare che gli ungulati possono trasmettere e diffondere malattie come la brucellosi, la trichinellosi, la tubercolosi e la temibile peste suina.
È urgente che la Regione, competente diretta in questo ambito, convochi un Tavolo tecnico e politico insieme a Provincia di Matera, Comune di Matera e Azienda sanitaria materana;
ma sarebbe utile anche la presenza di associazioni di categoria e venatorie, per fare il punto sullo stato dell’arte circa il piano regionale programmato.
«Che fine ha fatto il “Piano di prelievo selettivo della specie cinghiale” da 3 milioni di euro? A che punto siamo e quando potremo vedere realmente e concretamente ridotti i cinghiali nelle nostre città?», se lo chiedono il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, e il presidente della Provincia Piero Marrese.
Comune e Provincia sono disponibili ad effettuare gli interventi di propria competenza, per arginare un problema diventato non più rinviabile.
Ma occorre confrontarsi subito.