Il premier Giuseppe Conte, intervistato a Porta a Porta, da Bruno Vespa, ha dichiarato:
“Il Recovery plan non sarà il piano di ricostruzione italiano: dobbiamo aggiungere 100 miliardi del bilancio pluriennale europeo, dobbiamo aggiungere i fondi strutturali oltre alle risorse appostate nella legge di bilancio.
Dobbiamo fare i calcoli ma potrebbero essere all’incirca 300 miliardi se non qualcosa di più.
Questo piano deve confermare la piena credibilità dell’Italia: se non riusciremo in questo intento questo governo se ne deva andare a casa, con ignominia.
Negli incontri fatti con le forze di maggioranza abbiamo discusso degli stanziamenti nella bozza del Recovery anche sulla salute.
Si è detto che 9 miliardi sono pochi ma io ho detto a tutti di ragionare sul fatto che molti progetti sono trasversali.
Come quando ragioniamo sul capitolo degli efficientamenti degli edifici pubblici o sulla digitalizzazione.
Già adesso quindi stiamo parlando di più di 15 miliardi di partenza.
Ho detto che siamo disponibili a discutere di rafforzare gli investimenti per la sanità: continuiamo a lavorarci”.