“Le numerose problematiche che stanno colpendo i servizi sanitari lucani stanno raggiungendo livelli inaccettabili sui quali è necessario che la Regione Basilicata intervenga con la massima urgenza.
Sono troppi e inauditi i punti di crisi che mettono in discussione il diritto dei cittadini lucani ad essere curati”.
Lo dice in una nota Chiara Gemma, eurodeputata di Impegno Civico, che aggiunge:
“Il mio appello non intende fare polemica elettorale o lanciare accuse politiche strumentali.
Lo faccio solo per contribuire a sensibilizzare la giunta regionale della Basilicata affinché trovi al più presto le soluzioni possibili.
Com’è noto, i problemi sono tanti e oggettivi e vengono denunciati da più parti e a più livelli:
- i cittadini comuni;
- le organizzazioni sindacali;
- gli operatori dei servizi sanitari convenzionati;
- il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi della provincia di Potenza dottor Rocco Paternò.
Ed è proprio la nota ufficiale dell’Ordine dei chirurghi di Potenza che provoca le maggiori preoccupazioni.
‘I presidi ospedalieri territoriali – scrive il dottor Paternò – sono:
- in carenza di personale e di medici sottoposti a turni di lavoro estenuanti;
- le liste d’attesa si allungano e i cittadini sono costretti allo stress della migrazione sanitaria;
- le eccellenze ospedaliere regionali come l’Irccs Crob di Rionero stanno crollando;
- il 118 si trova in pericoloso affanno, gli operatori e i medici dell’Ospedale S. Carlo sono costretti a ritmi elevatissimi e a carichi di lavoro eccessivi e inaccettabili»”.
Ma non è finita, oltre a questo sabato scorso si è svolta una manifestazione a Matera davanti all’ospedale Madonna delle Grazie con circa mille tra cittadini, operatori sanitari e sigle sindacali.
Tutti hanno sollecitato investimenti, adeguamento degli organici, ripristino dei servizi sanitari essenziali, abbattimento delle liste di attesa che costringono i cittadini a rivolgersi alla sanità privata a pagamento.
«Lo stato della sanità lucana – hanno affermato i manifestanti – sta raggiungendo standard al di sotto dei minimi consentiti per il servizio sanitario pubblico, oltre a gravi casi di malasanità dovuti all’assenza e alla precarietà del personale.
Solo in provincia di Matera mancano 714 unità lavorative su un organico previsto di 2600 unità»”.
Inoltre a conferma della difficilissima situazione c’è anche la richiesta di due consiglieri regionali di maggioranza della Lega lucana che hanno chiesto di sospendere per un giorno la campagna elettorale per affrontare il tema dell’emergenza sanitaria in Basilicata.
In più, resta aperta la vertenza di decine di strutture sanitarie convenzionate lucane che rischiano di chiudere e di non poter garantire oltre 400mila prestazioni fino al 31 dicembre prossimo, se la Regione non risolverà la questione.
Se ciò accadesse si perderebbero anche 155 posti di lavoro.
Visto tale scenario ci chiediamo come mai in Basilicata non si riesca ad intervenire utilizzando la quota parte regionale dei fondi del Pnrr che garantiscono un aumento di risorse per il Fondo sanitario nazionale pari a circa l’8% in più rispetto agli anni scorsi.
Per quanto ci compete noi siamo pronti a fare la nostra parte per pungolare e vigilare affinché si torni rapidamente alla normalità.
Non a caso abbiamo riassunto le criticità più evidenti e diffuso questa nota“.