Ex Fenice di Melfi, Valvano: “Al Comune riconosciuto il diritto al risarcimento del danno”. I dettagli

Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindaco di Melfi, Livio Valvano, in merito alla vicenda dell’ex Fenice:

“La notizia della condanna dell’ex direttore dell’inceneritore Rendina Ambiente ex Fenice decisa oggi dal Tribunale di Potenza, dovrebbe indurre la Regione e l’ARPAB a un diverso atteggiamento sulla vicenda.

Nell’autunno 2011 il Sindaco di Melfi presentò esposto-denuncia per l’incendio verificatosi presso lo stabilimento.

I tecnici di ARPAB in quel momento dichiaravano che non c’erano particolari problemi degni di nota;

ricordo assurde dichiarazioni tese a convincerci che il fumo dell’incendio poteva essere stato smaltito dai camini dell’inceneritore.

Oggi a fronte della denuncia penale presentata dal sottoscritto e della richiesta di sequestro l’Autorità Giudiziaria, dopo un lungo processo, ha emesso la sentenza di colpevolezza per disastro colposo, a conferma che vi era, come vi è, qualcosa che non va in quella macchina.

Al Comune di Melfi con la sentenza odierna è stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno essendosi costituito parte civile.

Oggi come in quella circostanza chiediamo ad ARPAB e Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata di assumere una diversa impostazione nella gestione della vicenda; ARPAB non può affermare che le analisi non sono validabili e con questo dare il via libera al progetto di bonifica, criticato da ISPRA, non supportato da alcunchè.

L’accertamento della responsabilità di disastro ambientale a valle di un processo è un elemento ulteriore che dovrebbe indurre chi ha la responsabilità e il governo del processo amministrativo e politico di fermarsi a riflettere, a partire dal gravissimo episodio di ieri.

Ieri, come ho già fatto registrare, c’è stata una più che motivata brutale interruzione dei lavori della Conferenza di Servizi sul progetto di bonifica.

Una interruzione necessaria come reazione a un contesto “scorretto”, nella forma e nel merito.

La Regione deve fermare la procedura ed affrontarla in modo responsabile, diversamente da quanto accaduto ieri.

Se sarò chiamato ad avere una interlocuzione seria, basata innanzitutto sul rispetto delle regole e con la volontà di assumere decisioni coerenti alla reale situazione, allora parteciperò volentieri ad affrontare un capitolo del sistema industriale lucano importante e delicato che non può calpestare i cittadini”.