Ferrovia a Matera: Sindacati e parti sociali lanciano una petizione a Bardi e ai membri del Consiglio regionale. Questa la situazione

“Facendo gli opportuni scongiuri, sembra proprio che i tempi siano maturi per porre fine alla annosa vicenda riguardante la ferrovia a Matera.

Parliamo ovviamente di un lieto fine.

Centocinquanta anni di storie e di attesa vana sembrano veramente appartenere al passato, un passato caratterizzato da tante inutili e datate promesse appartenente a illustri personaggi della storia politica italiana, a partire da Zanardelli per concludere il tragitto, in tempi più recenti con Antonio Di Pietro”.

Lo sostiene il consigliere regionale di FdI, Piergiorgio Quarto, che aggiunge:

“Adesso siamo certi la tratta ferroviaria Ferrandina –Matera verrà realizzata, ci sono ben 365 milioni che renderanno esecutivo il tanto atteso progetto.

Al cittadino materano, permettetemi, interessa ben poco a chi attribuire i meriti politici del raggiunto risultato. Infatti le reiterate polemiche da prime donne di questi giorni lasciano il tempo che trovano, non servono a nulla.

Occorre invece tutti prestare attenzione, con un costante monitoraggio ai tempi di compiuta realizzazione dell’opera stessa previsti per il 2026 e soprattutto rendersi conto che siamo solo alla prima fase di un operazione che troverà completa risoluzione nel momento in cui vi sarà l’iter autorizzativo che disciplinerà il proseguimento della tratta verso la dorsale adriatica.

A tal proposito, bene hanno fatto le parti sociali, i sindacati in particolare Cgil, Cisl e Uil a lanciare una petizione rivolta al Presidente Bardi e a tutti i componenti del Consiglio regionale avente per oggetto non solo il raggiunto completamento del raccordo ferroviario Matera-Ferrandina ma soprattutto il suo prolungamento verso la dorsale adriatica-jonica Bari-Taranto.

Tale prolungamento eliminerebbe l’isolamento storico della città di Matera, creando un importante collegamento diretto da Potenza a Bari.

Tutti i settori produttivi lucani riceverebbero un grande giovamento, si otterrebbe infatti una circolazione delle merci più celere.

La provincia di Matera deve uscire dal suo atavico isolamento, una condanna storica inaccettabile.

Nel dibattito odierno deve prevalere la volontà in tutti di unire, di perpetuare scelte partecipate e condivise, non bisogna trascurare alcuna scelta.

In conclusione deve essere chiaro a tutti che i ritardi storici del passato spesso frutto di ancoraggi campanilistici appaiono nel 2021 non solo non sostenibili ma il frutto di diaspore aprioristiche che continuano a non voler bene alla Basilicata, al suo futuro, alla sua storia, alla sua crescita, al suo sviluppo”.