Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Luciano CILLIS (M5S), prtavoce alla Camera e componente della XIII Commissione (Agricoltura):
“Presidente Bardi,
nel suo videomessaggio del 05.11.2020 sull’emergenza Covid-19, rivolto ai cittadini lucani, testualmente dice: “Nell’ultimo dpcm emanato dal presidente Conte vi è una chiusura parziale dalle 22 alle 5 del mattino. Una misura che non evita assembramenti e di cui non si capisce la ratio per questo la battaglia contro il covid deve necessariamente passare attraverso i nostri comportamenti responsabili.”
Ebbene, quale sia la ratio attraverso cui con la Sua ordinanza del 2 novembre abbia istituito la zona rossa nei comuni di Irsina e Genzano di Lucania, davvero non è comprensibile.
Non solo a me personalmente – tanto è che il 5/11 la Sua ordinanza è stata oggetto di un mio appello alla Camera in cui ho anche preannunciato un successivo atto di sindacato ispettivo al Ministro degli Interni, dr.ssa Lamorgese, al fine di garantire per decisioni così delicate una gestione che coinvolga quantomeno i Comuni –
ma la Sua ordinanza, la cui “applicabilità” resta discutibile, si è rivelata incomprensibile a tutti. E tutti le hanno scritto invitandola a revocarla immediatamente: dai Sindaci dei 2 comuni interessati, al Gruppo Consiliare M5S (già il 3 novembre) ai sindacati FIM UILM FISMIC AQCF, solo per citare alcuni.
A tutti appare finanche che il territorio lucano Lei non lo ricordi più e ancor meno che i suoi collaboratori – prevalentemente campani – non lo conoscono proprio!
Per non parlare di alcuni esponenti di centro-destra che quando sono in Basilicata si “vantano” di anticipare le scelte fatte dal Governo per poi ripudiarle quando invece operano in ambito nazionale tacciando il Presidente del Consiglio di aver fatto scelte arroganti e non condivisibili.
Ma, mi permetta, la Sua è una ordinanza “arrogante” perché priva di alcuna concertazione, innanzitutto con i sindaci e nonostante parli sempre di una necessaria collaborazione istituzionale che però appare solo un annuncio retorico.
La Sua ordinanza, emessa senza un necessario contraddittorio e che resta in essere nonostante il “grido” inascoltato che le è giunto da ogni cittadino ed istituzione, desta forti perplessità e preoccupazione perché esautora – di fatto – anche il ruolo e i compiti dei sindaci dei 2 comuni oggetto della Sua ordinanza, con conseguenze, sociali e lavorative per circa 300 unità, che i sindaci (diversamente da Lei) ben conoscono.
Come già hanno evidenziato – purtroppo inutilmente – i consigliere del Gruppo M5S alla Regione, le restrizioni contenute nell’ordinanza (vietato allontanarsi dai territori comunali di Irsina e di Genzano di Lucania a tutti gli individui ivi residenti, se non per spostamenti motivati da comprovate situazioni di necessità o di urgenza ovvero per motivi di salute) ed anche il divieto di mobilità per lo svolgimento di attività lavorative (sfuggendole la altissima pendolarità), comportano una inaccettabile ed ingiustificata penalizzazione alle realtà produttive del territorio che, di fatto, sono completamente paralizzate.
Anche noi Presidente Bardi siamo dalla parte dei lucani ed è per questo che le chiedo di avere un comportamento davvero responsabile correggendo, immediatamente, la Sua ordinanza di “zona rossa” con la collaborazione dei primi cittadini di Irsina e Genzano di Lucania e rendendola più aderente alle due comunità ed ai cittadini che in esse – e soprattutto al di fuori di esse – lavorano”.