Con qualche minuto di anticipo rispetto all’orario fissato, le 12:00, è iniziato il giuramento al Quirinale davanti al capo dello Stato, Sergio Mattarella, del premier Mario Draghi e di tutti i suoi 23 ministri.
Tutti rigorosamente con la mascherina Ffp2 sul viso, seduti distanziati nel Salone delle Feste:
“Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”.
A pronunciare per primo la formula di rito e firma Mario Draghi.
Il nuovo esecutivo guidato dall’ex numero uno della Bce inizia così il suo cammino.
Dopo il premier, la nomina di tutti gli altri 23 ministri, partendo da Federico D’Incà (Rapporti con il Parlamento).
Ovviamente, nessuna stretta di mano tra il presidente della Repubblica, quello del Consiglio e i vari ministri dopo la lettura della formula di rito, ma solo un saluto finale con gli auguri.
E rigorosamente distanziati anche durante la foto di rito nel Salone dei Corazzieri.
Il governo ha così giurato ed è operativo.
Draghi poco prima delle 13:00 ha lasciato il Colle e ha raggiunto Chigi.
Qui ad attenderlo l’ex avvocato del popolo, Giuseppe Conte: prima un colloquio privato nella sala dei Galeoni, poi il passaggio di testimone con la cerimonia della Campanella, utilizzata per aprire le riunioni del Consiglio dei ministri e fatta suonare per pochi secondo dal nuovo premier.
L’ex invece ha lasciato Chigi salutato dal picchetto d’onore nel cortile e accompagnato da un lunghissimo applauso dai dipendenti della presidenza del Consiglio e commosso, mano nella mano con la sua compagna Olivia Paladino, è salito in macchina dicendo addio alla sede del governo.