Oggi il Presidente Giuseppe Conte ha fatto tappa a Matera per parlare di Superbonus 110%, cessione dei crediti fiscali, guerra in Ucraina.
Un importante momento di confronto con associazioni di categoria, sindacati e cittadini per recepire suggerimenti e proposte.
Queste le parole pronunciate da Conte:
“Il coraggio è nell’investire in un percorso negoziale su cui nessuno vuole scommettere.
E’ qui che chiediamo il coraggio al governo italiano, all’unione europea e a tutti.
Non riteniamo che la soluzione sia continuare a perseguire questa strategia militare fondata sull’escalation con armi sempre più sofisticate.
Bisogna coinvolgere tutti i player internazionali, compresa la Cina.
Questo non vuol dire che nel piano della Cina vada tutto bene, però una prima premessa per coinvolgere anche loro in questa prospettiva va fatta, parlando con i nostri tradizionali alleati dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica.
In ogni realtà valutiamo contenuti e programmi per allargare il perimetro a eventuale coalizione.
Non lo stabiliamo aprioristicamente.
Siamo aperti a tutte le forze che hanno a cuore il territorio a tutte le forze che hanno a cuore lo sviluppo sociale e una crescita economica nel segno dello sviluppo sostenibile con tutela dell’ambiente, preservazione della biodiversità ed economia circolare.
Vedremo chi c’è e vedremo di costruire un progetto serio”.
Poi, sulla questione migranti:
“Al momento segnali tangibili e concreti ancora non ce ne sono. Passi avanti sul fronte dell’immigrazione ancora non li abbiamo costatati. Potremmo dirci soddisfatti solo quando si vedranno svolte concrete in Europa.
Speriamo da cittadini italiani, con forte vocazione europeista, che possano esserci decisi e risolutivi passi avanti.
Adesso c’è grande sensibilità anche da parte dei paesi dell’est per quanto riguarda le rotte che si sono riattivate.
Può essere che in questo momento si creino le condizioni per fare dei progressi sul fronte di una gestione comune europea dei flussi migratori, ma ad ora ancora nulla”.
Sul Superbonus:
“Con questo decreto si rompe un patto tra cittadini e Stato e non possiamo permetterlo.
Sono a rischio 120 mila posti di lavoro che non possono essere dispersi.
Non possiamo far rischiare il fallimento alle aziende che hanno i crediti fiscali bloccati.
Aziende che hanno creduto allo Stato, non alla dichiarazione di un politico, ma imprenditori che hanno letto la Gazzetta Ufficiale e hanno applicato le leggi dello Stato.
E questo patto oggi si rompe.
Il ministro Giorgetti e la premier hanno parlato di buco di bilancio, hanno detto che il superbonus grava su ognuno di noi, anche sui neonati, per duemila euro l’anno.
Ma è una fake news.
Hanno buttato fango per giustificare il loro decreto, ed è molto grave per chi ha dovere di trasparenza di fronte alla collettività.
Le difficoltà erano state già segnalate e sui crediti fiscali bloccati, bisognava trovare una soluzione.
Non si ammazza il paziente, al paziente va data una medicina.
E il governo ha fatto tutt’altro in modo irragionevole, indipendentemente da come si possa pensare politicamente.
Discuteremo in Parlamento sulla conversione del decreto e sarò il primo a riconoscere che il governo ha risolto un problema aggravato da un decreto irragionevole, qualora arrivassero proposte risolutive.
Ma al momento ci vuole prudenza, perchè si preannunciano differimenti di termini su alcuni interventi, ma nulla di sostanziale sullo sblocco dei crediti”.