La Rete degli Studenti Medi della Basilicata ha promosso lo sciopero generale studentesco oggi, Venerdì 9 Ottobre, per manifestare contro le gravi problematiche legate al trasporto pubblico urbano ed extraurbano di tutta la Regione:
“Prima dell’inizio della pandemia, muoversi in autobus non era facile: mezzi poco capienti e privi di manutenzione, ingenti ritardi, tratte mancanti, corse saltate.
Nella fase successiva al lockdown, c’era la diffusa illusione che i mezzi di trasporto pubblico si fossero adattati alle nuove esigenze e normative COVID19.
Era stato assicurato agli studenti pendolari che il distanziamento sociale tra i passeggeri e la sanificazione dei vari mezzi sarebbero stati applicati con l’inizio della scuola ma così non è stato.
Rilanciando la campagna ‘Mamma, ho perso l’autobus, abbiamo pubblicato un sondaggio per raccogliere le nuove problematiche.
L’adesione di una larga fetta della comunità studentesca lucana ha mostrato che le criticità sono ampiamente diffuse in tutto il nostro territorio.
Sono state raccolte risposte e testimonianze dalla Val d’Agri al Metapontino, dal Materano al Lagonegrese, dalla città di Potenza ai più disparati territori della regione.
Noi studenti siamo stanchi di questa situazione, di rischiare la nostra salute chiedendo semplicemente il rispetto del diritto allo studio.
Per questo motivo oggi abbiamo deciso di mettere in campo lo strumento dello sciopero generale, di esprimere il nostro dissenso nei confronti di un servizio pubblico malfunzionante, non in grado di garantire le norme di distanziamento sociale, con mezzi poco capienti e sovraffollati unendo e coordinando migliaia di studenti in un grido che, seppur lontano dalle piazze, risuona forte tra le aule vuote.
Gli studenti chiedono distanziamento e difesa del diritto allo studio, la nostra azione mobilitativa è particolarmente influente e fa intendere il dissenso d’una generazione davanti ad un sistema ormai ingestibile.
Oltre ai problemi già noti del tpl, che da sempre impediscono una piena sostenibilità sociale, i disagi dell’era COVID hanno reso il tutto invivibile.
Il trasporto pubblico si è dimostrato inefficiente nel garantire il rispetto delle norme per il contenimento del contagio, rispetto invece presente all’interno delle classi.
Negli ultimi mesi abbiamo vissuto una vera e propria crociata contro la nostra generazione, accusata di diffondere il contagio con una sfrenata ‘movida’, attacco ai giovani contro le responsabilità profonde della
lasse al governo.
Noi, qui, oggi chiediamo una cosa sola, di rientrare a scuola in sicurezza, di non vedere sempre più intaccato il diritto allo studio con i soliti dirottamenti di responsabilità.
Difendere gli studenti ora, salvaguardare la loro salute, significa salvaguardare la nostra nazione dalla minaccia covid, ma ancora di più, salvare il nostro futuro da un presente dove l’istruzione ormai va sempre più sgretolandosi.
Mai come in questo momento è necessario il rispetto delle regole che il Governo Nazionale e quello Regionale hanno indicato a tutta la popolazione.
È triste constatare però, che le stesse istituzioni della Regione Basilicata, che diramano ordinanze su questioni sanitarie e di ordine pubblico, non permettono alla comunità studentesca regionale di affrontare il percorso casa-scuola in sicurezza.
Il Sindacato studentesco, supportato da migliaia di studenti oggi entrati in sciopero, chiede al Presidente della Regione Vito Bardi e all’Assessore Regionale ai Trasporti Donatella Merra la convocazione urgente di un tavolo di confronto con una delegazione di studenti di tutti i territori della Regione.
Riteniamo che l’aumento delle corse giornaliere, il rispetto delle normative anticontagio e l’ascolto delle istanze della comunità studentesca dovrà essere necessariamente messa al vertice dell’agenda del Governo Regionale di Via Verrastro”.