Colobraro è pronta per il gran finale.
Martedì 28 e Venerdì 31 Agosto, sono in programma le ultime due tappe del viaggio tra “Magico e fantastico” che si conferma uno degli attrattori più amati di Basilicata.
Il “Sogno di una notte a quel paese”, infatti, giunto alla sua nona edizione, continua a far registrare grandi numeri.
Il Sindaco Andrea Bernardo fa sapere che:
“Sono già oltre 13 mila i visitatori arrivati a Colobraro per vivere insieme a noi questo magico sogno.
Un trend in piena linea con le presenze delle ultime tre stagioni e che conferma l’attrattività turistica nel nostro borgo”.
Un fascino che “quel paese” riesce a portare anche fuori dai propri confini con le prefiche di Colobraro presenti a “Trenodia”, il progetto di arte pubblica di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, che fa del pianto un pianto rituale collettivo, sonoro, rigenerante.
Tra le vie del borgo, invece, Martedì e Venerdì, ancora una volta divertimento e tanta fortuna sono assicurati a chi avesse fatto passare Agosto senza fare neanche un salto al “paese che non si può nominare”.
Il percorso teatrale itinerante che, voluto dal Sindaco Andrea Bernardo e diretto da Giuseppe Ranoia, racconta in maniera autoironica l’origine della cattiva nomea di Colobraro, si snoderà tra le vie dell’antico borgo con spettacoli continui dalle 18:00 alle 22:00.
Unica avvertenza, prima di avventurarsi in questo “fascinoso” viaggio tra masciare, monachicchi, briganti e persino due novelli Romeo e Giulietta in salsa lucana, è quella di munirsi di:
- “cingiok”, il potente amuleto anti-malocchio confezionato con tre chicchi di sale contro la scaramanzia;
- tre chicchi di sale contro la scaramanzia;
- tre di grano simbolo di fertilità;
- tre aghi di rosmarino per combattere gli spiriti maligni e favorire amore e bellezza;
- fiori di lavanda, simbolo di virtù e serenità.
Non prima di una visita al Percorso Museale nel Palazzo delle Esposizioni, dove è possibile ammirare:
- la mostra fotografica “Con gli occhi della Memoria”, una galleria di affascinanti scatti in bianco e nero dei fotografi che accompagnarono le spedizioni di studio demartiniane;
- la mostra su “La civiltà contadina” e “La casa contadina”;
- la mostra di pittura “Il cacciatore di fiabe” a cura di Elena Viggiano.
E gli incontri straordinari che possono farsi a quel paese possono essere suggellati con “gusto”.
Il percorso, infatti, si conclude con una sagra a base di piatti tipici e il mercatino dell’artigianato locale.
Il modo migliore per concludere questo viaggio tra storia e magia, dopo che donna Fortunata avrà svelato tutti i segreti del rito dell’“affascina”, i monachicchi creato scompiglio ad ogni loro passaggio e un ridanciano funerale con tanto di prefiche dispensato risate e leggerezza.
E se proprio per questa volta non riuscite a fare un salto a Colobraro, basta affidarsi senza riserve a San Carpanazzo, nume tutelare del Sogno di una notte a quel paese e di tutti i sognatori.
Di seguito due foto.