Dodi Battaglia, leggendario chitarrista dell’altrettanto leggendaria formazione dei Pooh, ieri sera ha tenuto un indimenticabile concerto nell’Auditorium Gervasio di Matera, per la Stagione orchestrale 2019/2020 a cura dell’Orchestra della Magna Grecia diretta dal maestro Piero Romano.
Per la prima volta, da quando ha intrapreso l’altrettanto fortunata carriera solistica, Battaglia ha eseguito con un’orchestra sinfonica successi degli stessi Pooh e brani della sua più recente produzione.
Dodi Battaglia & l’Orchestra della Magna Grecia, con gli arrangiamenti curati dal maestro Valter Silviotti, è, infatti, un progetto inedito.
Un’esperienza che riporta il popolare chitarrista-cantautore indietro nel tempo, a quando, proprio con il suo storico gruppo, teneva concerti per “Pooh e Orchestra” nei maggiori teatri italiani.
Chitarrista e cantante dei Pooh dal 1968, “miglior chitarrista europeo” (riconoscimento della rivista tedesca Stern), voce principale di grandi successi come Tanta voglia di lei, Noi due nel mondo e nell’anima, Infiniti noi, In diretta nel vento, L’altra donna, Battaglia è stato anche insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica per meriti artistici con i colleghi Roby Facchinetti, Stefano D’Orazio e Red Canzian.
Numerosi i suoi progetti, fra questi:
- Adelmo e i suoi Sorapis (Zucchero, Vandelli, Zanotti, Torpedine, Maggi) e Chitarre d’Italia (Mussida e Solieri);
- ha collaborato con Vasco Rossi (Una canzone per te, Va bene, va bene così e Toffee), Al Di Meola e Tommy Emmanuel.
Nel giugno 2016, lo scioglimento dei Pooh.
Fra le sue chitarre, una Fender Dodicaster (Stratocaster signature realizzata apposta per lui).
Album da solista: Più in alto che c’è, D’assolo, Dov’è andata la musica; live: E la storia continua…, Dodi Day e Perle – Mondi senza età.
Nel 2017, il Conservatorio di Musica “Egidio Romualdo Duni” di Matera gli ha conferito una laurea honoris causa in “Chitarra elettrica – dipartimento di nuovi linguaggi e nuove tecnologie”.
È la prima volta per un musicista pop.
Ha affermato Dodi Battaglia:
“Mentre suono in concerto, mi capita di voltarmi come se cercassi uno dei colleghi di una volta.
Quando per cinquant’anni esegui “Piccola Katy”, “Tanta voglia di lei”, “Pensiero”, cose che fanno parte del tuo vissuto, è normale che la memoria corra a studi di registrazione, a dove abitavamo, a storie di un tempo, locali e amici che frequentavamo insieme;
ecco perché “Perle-Mondi senza età”: ogni canzone è uno spaccato di vita personale, dunque trovo normale che il mio pensiero il più delle volte sia rivolto a loro”.
Ci siete stati?