“I Fiori del Giardino della Conoscenza” è una mostra di pittura che coinvolge due artisti lucani dagli stili diversi ma che perseguono un orizzonte comune: Carlo Perretti che ha identificato nei bassorilievi del portale settentrionale di S. Giovanni a Sepolcro a Brindisi i motivi che stanno dietro ai 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi e li ha poi reinterpretati con la tecnica dell’acquerello e Serena Bamboonine che ha realizzato 22 dipinti che riguardano questi temi con la tecnica della pittura cinese a inchiostro su carta di riso.
La mostra si tiene presso la sala espositiva al piano terra di Palazzo Granafei-Nervegna a Brindisi dal 29 Aprile al 13 Maggio.
L’orario di apertura è dalle 8:00 alle 19:30.
La mostra è stata inaugurata Sabato 29 Aprile alle ore 17:30 con i saluti del sindaco Riccardo Rossi, gli interventi di:
- Antonio Mario Caputo,
- Giuseppe Maddalena Capiferro,
- Giacomo Carito della Società di Storia Patria per la Puglia,
- con i contributi degli autori.
Commentano gli artisti Carlo Perretti e Serena Bamboonine:
“‘I Fiori del Giardino della Conoscenza’ sono le qualità insite nell’essere umano (giardino) che giacciono a livello potenziale e che necessitano di essere coltivate e potenziate.
La conoscenza è l’Intelligenza Divina (Gnosi) necessaria per innaffiare questo giardino e per fare sbocciare i fiori.
I fiori sono divisi sugli stipiti del portale in tre gruppi di sette (7+7+7=21) più lo zero per un totale di ventidue, che sono gli arcani maggiori dei Tarocchi.
I Tarocchi come lo Yoga, sono la via regale da percorrere per raggiungere il Sommo Bene.
Essi indicano i comportamenti dai quali astenersi e quelli ai quali attenersi in una scala mistica che conduce verso la perfezione.
Queste qualità sono state rappresentate in molte chiese romaniche e la Puglia ne è piena.
S. Giovanni al Sepolcro è il Sacro Graal delle chiese pugliesi.
I tralci che circondano i fiori nel portale imitano i movimenti dei corpi celesti, oppure il movimento attraente e respingente delle correnti (ida-pingala) che esistono nel corpo sottile secondo la mistica induista e che si avvolgono attorno ai centri energetici chiamati loti/padma o ruote/chakra che partono dalla base della spina dorsale per arrivare alla sommità del capo.
È interessante notare come, nello stipite di destra del portale settentrionale della chiesa, la prima figura in basso sia un elefante, così come la raffigurazione dei chakra inizia in basso con muladahara chakra, il chakra basico radicale, che ha come veicolo un elefante.
Nello stesso modo un’altra chiesa pugliese, quella di Otranto, ha nel mosaico una coppia di elefanti che supportano l’albero centrale che rappresenta nel corpo fisico la colonna vertebrale.
Per realizzare le carte è stato necessario completare con il disegno le parti mancanti.
Le carte sono state colorate ad acquerello con una gamma di colori che erano usati in epoca medievale.
Infine è stato utilizzato un carattere onciale, realizzato a mano, per il logotipo ed i titoli delle carte, e disegnato un emblema con la testa di cervo, le colonne e la corona della Città di Brindisi”.
Commenta lo scrittore G. Maddalena Capiferro:
“La mostra di pittura di Carlo Perretti e Serena Leggeri, in arte Bamboonine, è l’incontro di due mondi apparentemente lontani, nel tempo e nello spazio, tra loro.
Due mondi che esaltano e si servono di mezzi espressivi antichi e legati alla tradizione sia occidentale che orientale.
Le figure riprodotte dall’arte scultorea sacra ecclesiastica, come quelle del portale della chiesa sepolcrita di S. Giovanni in Brindisi o dai bassorilievi della cripta Ferillo della cattedrale di Acerenza (di una precedente mostra), per Carlo Perretti, illustrano non a caso, le 22 carte degli arcani maggiori dei Tarocchi.
Una scelta non casuale se si considera la destinazione divinatoria che dei Tarocchi si faceva e si fa nella cultura occidentale.
D’altro canto paesaggi realizzati con tecniche e materiali tipicamente orientali come nella pittura tradizionale cinese, “guohua”cioè nazionale, negli acquerelli ad inchiostro di Bamboonine, ci riportano in parte, alla nostra cultura nella scelta dei soggetti.
Una mostra decisamente interessante, quindi, in cui i due artisti forse inconsapevolmente, muovono la propria rappresentatività da archetipi che rivelano il percorso di una ricerca interiore che muove il loro mondo ed è la testimonianza di un’evoluzione animica in corso.
Elementi simbolici arcaici dei tarocchi per predire il futuro, inchiostri e materiali vegetali tipicamente nazionalistici cinesi, secondo l’antica tradizione, per immaginare un mondo unico e incontaminabile da spazio e tempo”.
Ecco un assaggio delle opere in mostra al piano terra di Palazzo Granafei-Nervegna a Brindisi dal 29 Aprile al 13 Maggio.