Tenutasi ieri sera, nella Chiesa Madre di Grassano, con grande partecipazione del popolo e di diversi visitatori, la tavola rotonda “La storia perduta”: un evento dall’alto profilo divulgativo circa l’importanza, il significato e il valore del patrimonio della Chiesa Madre come patrimonio della comunità, mirando alla conservazione e valorizzazione dello stesso.
Tra i tanti restauri effettuati, nel giro di pochi mesi dall’insediamento del nuovo parroco, si sono potute ammirare statue lignee come quelle seicentesche del Santo Patrono Innocenzo e di Sant’Antonio di Padova, e il manichino ottocentesco della Madonna Addolorata.
Opere recuperate nella loro versione originale grazie all’impegno economico di alcune famiglie del paese.
Ma il vero protagonista della serata è stata “a rllocj”, l’antico orologio da torre che ha scandito per oltre 2 secoli le ore della comunità grassanese, ritornato alla luce, dopo circa 60 anni, a seguito di un delicato intervento di restauro a cura del sig. R. Eustacchio Mattia.
Tra i vari interventi, oltre al saluto iniziale del sindaco Luberto, si sono confrontati la dott.ssa Mariagrazia Di Pede, funzionario della Sovrintendenza, la quale ha ribadito l’importanza della conservazione e successiva valorizzazione delle opere d’arte: quest’ultime nate non per scopi artistici, ma meramente religiosi e fortemente adesi al culto popolare, come ha ribadito l’arch. Sabrina Lauria, Capo Delegazione FAI di Tricarico.
Tuttavia, le tematiche pregnanti sono affiorate negli interventi del restauratore Pino Schiavone della ditta Etruria, che ha fatto notare tutti i particolari delle varie opere, (come la doppia statua, una dentro l’altra, di Sant’Innocenzo) e del giovane ingegnere Matteo Mattia: da anni collaboratore parrocchiale e appassionato di storia locale, che alcuni mesi fa ha ritrovato l’antico orologio assieme al parroco.
Questi, ha spiegato tutta l’evoluzione storica dell’antico meccanismo, assieme i suoi particolari costruttivi emersi durante il restauro e mostrando anche il funzionamento che è stato attivato, con grande stupore del pubblico, da dei ragazzini, in quanto, spiega l’ing. Mattia: “a loro il compito futuro di preservare le radici della nostra comunità, nella consapevolezza che la sensibilizzazione a queste tematiche è di necessaria importanza per le nuove generazioni”.
Ecco le foto della serata.