Il comitato di genitori ed insegnanti dell’istituto Quinto Orazio Flacco di Marconia (MT) ha inviato, nei giorni scorsi, una lettera aperta all’assessore regionale Roberto Cifarelli, contro la volontà di smembramento della scuola.
Di seguito la lettera:
“Illustre assessore Cifarelli,
occuparsi del bene della collettività è di certo il compito più bello ed importante che una persona possa ricoprire.
Sia noi che Lei, assessore, rivestiamo questo ruolo, in quanto eletti dalle persone che rappresentiamo, con un’unica grande differenza: lei, assessore, è pagato con i soldi pubblici per amministrare la cosa pubblica a beneficio dei cittadini, mentre noi (rappresentanti dei genitori nell’I.C. Quinto Orazio Flacco di Marconia) svolgiamo il nostro ruolo gratuitamente, a tutela dei nostri figli.
Eppure non ci risparmiamo.
Per noi, assessore, il bene degli alunni della nostra scuola è di gran lunga più importante di qualunque stipendio.
Anche ora, mentre Le scriviamo, l’unico intento che ci guida è quello della tutela della nostra comunità scolastica.
Un anno fa, su sua proposta, la Giunta regionale varava le “Linee guida per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche della regione Basilicata per il triennio 2018/2021”, nelle quali veniva fissato in 600 il numero minimo degli alunni che consentisse la “tutela” di una dirigenza.
Come sa bene, nelle Linee Guida Pisticci non rientrava tra le criticità e non avrebbe potuto essere diversamente, visto che entrambi i comprensivi contavano un numero di alunni tale da non costituire in alcun modo pericolo per le dirigenze.
Al contrario di quanto indicato nelle Linee Guida che la Giunta Regionale ha varato, però, ci siamo ritrovati catapultati in una sorta di commedia degli orrori, nella quale è accaduto tutto e il suo contrario e dove una sola è stata la certezza: la volontà di “staccare” una intera scuola dal nostro comprensivo (la scuola primaria di Monreale) per farne “dono” al Comprensivo di Pisticci.
E perché mai? (chiederebbe legittimamente un lettore che non conosce la vicenda).
Perché staccare una scuola dal suo comprensivo per annetterla ad altra scuola, se i numeri fissati per legge non richiederebbero alcun intervento?
Perché mai ledere la tranquillità degli alunni, senza una reale necessità?
Perché sa, assessore… a dispetto di quello che qualche furbetto va millantando in giro, se la sciagurata ipotesi del distacco di Monreale venisse attuata, buona parte degli alunni delle nostre due primarie perderebbe la continuità didattica, a causa della nuova graduatoria che andrebbe a crearsi.
Non temiamo smentite.
Siamo stati costretti a studiare normativa e regolamenti, sentenze e procedimenti amministrativi.
Molti dei nostri figli perderebbero la continuità didattica in una età in cui il maestro della primaria rappresenta un pilastro per la crescita di ogni bambino.
E invece assessore, a dispetto anche delle garanzie che Lei in persona più volte ci ha fornito, e nonostante il dimensionamento non sia un tema di attualità, a livello regionale continuate a perseguire questo piano ingiustificato ed ingiustificabile, fornendo come unica spiegazione la seguente: sull’intero territorio di Pisticci sono presenti circa 1600 alunni che, per sopperire al tasso maggiore di denatalità registrato a Pisticci paese, vanno divisi algebricamente per due.
Come se i bambini fossero un gregge di pecore.
Non crediamo, assessore, che sia questa la ratio dei piani di dimensionamento della rete scolastica, i quali invece dovrebbero essere redatti in attuazione di una misura finalizzata a “garantire la continuità didattica”, ma anche, come specificato dal MIUR, rispondenti “a finalità di contenimento della spesa pubblica”.
In questo accanimento morboso contro la primaria di Marconia, non riscontriamo contenimenti di spesa pubblica e meno che mai tutela della continuità didattica per i nostri alunni/figli.
In questa nostra, assessore, vi è la supplica a non lasciare che l’opinione pubblica finisca per credere che le leggi non siano uguali per tutti, ma deliberate ad personam.
Già nello scorso mese di gennaio noi genitori abbiamo seguito con apprensione i lavori del consiglio regionale, chiamato a deliberare il piano di dimensionamento.
Costernati, abbiamo ascoltato la Sua voce, assessore, mentre a nome della giunta regionale dava parere contrario agli emendamenti che provavano a tutelare i nostri bambini di Marconia, mentre si asteneva sull’emendamento che chiedeva tutele per Salandra, agevolando, nei fatti, il voto del consiglio.
E’ così che per la scuola di Salandra (con appena 318 alunni) il Consiglio regionale ha previsto una deroga.
Forse perché tra i banchi della maggioranza è seduto un consigliere regionale di Salandra?
Siamo certi che la motivazione non possa in alcun modo essere questa, ma Le chiediamo di non dare adito a simili sospetti nell’opinione pubblica.
A nome della popolazione studentesca che in qualità di rappresentanti dei genitori ci impegniamo a tutelare, chiediamo che per Pisticci paese venga utilizzato lo stesso metro utilizzato per Salandra, con la differenza che il Comprensivo di Pisticci paese conta ben 600 alunni, oltre quelli che frequentano una scuola dell’infanzia privata e che si iscriveranno alla primaria del Pietrelcina.
Si tenga anche conto del grave livello di dissesto idrogeologico che sta subendo l’abitato di Pisticci e che finisce per ripercuotersi negativamente sui progetti di vita delle famiglie residenti.
Per tali motivazioni, noi rappresentanti dei genitori e degli insegnanti, liberamente costituiti in comitato a difesa degli alunni del Quinto Orazio Flacco di Marconia, facciamo appello a Lei in quanto assessore competente, al Presidente e all’intera giunta regionale, oltre che alla IV commissione regionale e all’intero consiglio: poiché i numeri degli alunni iscritti negli istituti comprensivi di Pisticci e Marconia non sono tali da richiedere interventi e meno che mai tagli drastici, noi chiediamo di poter lasciare la situazione immutata, eventualmente con la previsione della medesima deroga utilizzata per Salandra, garantendo la continuità didattica ai nostri figli e salvaguardando un territorio che merita di essere tutelato e valorizzato, non danneggiato.
Chiediamo di tener conto di una petizione popolare che chiede alla Regione tutela per la nostra scuola e al Comune di individuare nuovi e meno dolorosi modi per affrontare il problema del calo fisiologico delle iscrizioni.
Il nostro appello è quello di confrontarsi con noi, persone comuni, elettori comuni ma anche portatori di interessi e di diritti (quelli dei nostri bambini) e di fare quello che un giusto amministratore dovrebbe fare: tutelare i più deboli e rendere le leggi uguali per tutti”.