28 sindaci di piccoli borghi turistici lanciano un appello, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ‘per salvare i gioielli turistici d’Italia’.
Tra i firmatari per la Basilicata, come riporta agenziaimpress.it:
“Tra gli altri Comuni San Severino Lucano e Guardia Perticara in provincia di Potenza e Valsinni per la provincia di Matera.
A rischio il patrimonio d’Italia «Le nostre entrate sono ai minimi, è a rischio la tenuta sociale ed economica dei nostri territori, tanto da minacciare gli stessi servizi essenziali» scrivono i sindaci: «Sappiamo già che non troveremo nei nostri bilanci le risorse per far fronte alla riduzione delle entrate di parte corrente, che vanno dal 20% fino al 50% in alcuni casi».
«A rischio – aggiungono – è anche la cura del nostro straordinario patrimonio artistico, culturale, monumentale, architettonico, che è patrimonio di tutta Italia».
Tra le altre richieste Nell’appello i 28 sindaci chiedono al Governo la «possibilità di attingere non solo all’avanzo di amministrazione di parte libera e destinata, ma anche a quello vincolato per affrontare con tutti gli strumenti la crisi in atto»; e ancora, «possibilità di trattenere il gettito Imu destinato allo Stato e di stabilire una ‘soglia di solidarietà’ al Fondo per lo sviluppo e la coesione, oltre la quale bloccare il contributo dei singoli comuni» oltre a norme per la pace sociale su affitti commerciali e riduzione della Tari.
Il grido di allarme «Le nostre entrate sono ai minimi, è a rischio la tenuta sociale ed economica dei nostri territori, tanto da minacciare gli stessi servizi essenziali» spiega Andrea Marrucci, sindaco di San Gimignano, comune capofila dell’appello.
«Al Governo – aggiunge – chiediamo di non lasciarci soli.
Ci candidiamo ad essere protagonisti anche di una nuova economia di prossimità, in senso territoriale, e di un nuovo turismo più sostenibile, attento e consapevole che trovi in noi una destinazione turistica sicura, capace di accogliere nel pieno rispetto delle norme imposte dal coronavirus, pronti a sperimentare un nuovo ‘galateo dell’ospitalità’, che dia sicurezza e accoglienza ai nostri ospiti.
Ma questa volta da soli non ce la potremo fare: chiediamo allo Stato di darci una mano per farci trovare in piedi quando tornerà il turismo in Italia»”.