Che Achille Lauro sarebbe stato l’artista più chiacchierato, almeno per il look, sui social e sui media che seguono il Festival di Sanremo 2020 si è potuto intuirlo già dalla passerella sul red carpet di Sanremo 2020, dove il cantautore romano si è presentato in canottiera e con un cerotto argento.
Poi la grande sorpresa è arrivata su palco dell’Ariston quando ha cantato il suo brano in gara, “Me ne frego”.
E se nella prima serata l’auditel ha fatto registrare il 52.2% di share con oltre 10 milioni di spettatori incollati sugli schermi di Rai 1 una parte dei meriti va riconosciuta proprio ad Achille Lauro per le sue scelte coraggiose durante quella che non è stata una semplice esibizione musicale ma una originale performance canora e teatrale.
Achille Lauro ha interpretato la celebre scena attribuita a Giotto in una delle Storie di San Francesco della Basilica Superiore di Assisi, il momento più rivoluzionario della sua storia, in cui il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla religione e alla solidarietà.
Per la sua seconda volta al Festival di Sanremo, Lauro, da sempre grande performer e appassionato del mondo visual, ha portato sul palco una vera e propria rappresentazione teatrale, con la collaborazione di uno dei designer più apprezzati nel mondo, Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci.
Il quadro rappresentato nasce da una ricerca che Lauro e il suo team creativo hanno sviluppato nei mesi precedenti, e al Festival ha trovato il suo sbocco naturale con Gucci che da subito ha voluto sposare il progetto.
Lauro ha scelto di rappresentare la figura del Santo in una delle sue rappresentazioni iconografiche più note, quella di Giotto, per omaggiare la figura di un uomo “così iconico, che ancora oggi porta con sé il valore inestimabile di un messaggio universale”.
Il primo a credere due anni e mezzo fa nel cambio di rotta dal punto di vista artistico del cantautore romano Achille Lauro è stato il manager “visionario” materano Angelo Calculli:
“Sono davvero orgoglioso di far parte di questo team che lavora per Achille Lauro un team creativo composto oltre che da me anche da Nick Cerioni.
Lavoriamo ai progetti live di Lauro e abbiamo deciso di portare sul palco di Sanremo alcuni momenti che saranno poi presentati prossimamente durante il tour dal vivo del cantautore romano.
Il progetto “Me ne frego”, infatti, era pensato dal nostro team per l’omonimo tour 2020. Poi abbiamo deciso di iscriverci a Sanremo e portare sul palco 4 momenti del live, 4 performance non solo canzone.
Quello che il pubblico vedrà fino a sabato prossimo sul palco di Sanremo 2020 è solo una piccola anticipazione di quello che accadrà nei live.
Quando due anni e mezzo fa decisi di cambiare la mia vita dedicandomi a Achille Lauro la mia scelta fu dettata dal fatto di essere stato colpito dalla sua visione e dalla umiltà con cui approccia alla sua arte a prescindere da come poi la rappresenta.
Lauro è un vero professionista e la sua fiducia in me, alla mia età, è il giusto premio che credo di meritare dopo aver passato la vita a dedicarmi agli altri, specie nella mia città, senza aver mai ricevuto nemmeno un grazie.
Oggi sono felice anche di aver portato con me a Sanremo un filmmaker materano, Davide Masciandaro che adesso è ufficialmente entrato a far parte del nostro team.
Ogni volta che posso penso alla mia città?
Alla gente ma in particolare ai giovani di Matera.
Ma solo a loro.
Anche Nahaze è frutto dello sguardo che comunque ho al territorio.
Nelle prossime serate ne vedrete ancora delle belle”.