Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, trentasei onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
Il Presidente Mattarella ha individuato, tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.
Tra questi, anche Fabiano Popia, 77 anni (Valsinni – MT), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per la sua dedizione e il suo quotidiano impegno nella promozione della cultura del dono degli organi“.
Nato in Basilicata, si trasferisce per lavoro prima in Germania e poi a Olginate, in provincia di Lecco.
Nel 1995 perde la figlia Rosella, vittima di un incidente stradale a Valsinni, dove stava trascorrendo le vacanze estive.
Fabiano e la moglie Elvira, nel rispetto delle sue volontà, decidono di donare gli organi, facendo di Rosella il 1° donatore multiorgano della Regione Basilicata: salva ben 7 persone.
Questa esperienza spinge Fabiano a non fermarsi al dolore: decide di impegnarsi come volontario per divulgare il messaggio della donazione e del trapianto organi.
Tornato definitivamente a Valsinni, nel 1996, fonda il 1° gruppo comunale AIDO della Basilicata, dedicato alla figlia e nel 2000 diventa Presidente della sezione provinciale Aido di Matera.
Da quel 1996 Fabiano svolge un intenso lavoro di informazione e sensibilizzazione presso la popolazione lucana e grazie alla sua instancabile costanza, nasceranno, in vari Comuni della Basilicata, nuovi gruppi AIDO.
L’opera instancabile di Fabiano nel ricordo della figlia Rosella vuole essere un messaggio di speranza e incoraggiamento alla vita.
Ha pubblicato un libro “Il dono degli organi in Basilicata” in cui ha raccolto testimonianze di autorità locali, esponenti di ospedali, autorità ecclesiastiche e di amici, in ricordo di Rosella e del suo grande ed infinito dono della vita.