“Da oggi il conosciutissimo Amaro Lucano diventa ancora più lucano.
Il merito è dell’accordo di programma sottoscritto da Coldiretti Basilicata, il gruppo Lucano e l’Alsia, finalizzato a garantire la presenza nel famoso prodotto conosciuto in tutto il mondo, talune erbe officinali prodotte in terra di Basilicata”.
E’ quanto scritto in una nota da Coldiretti Basilicata.
L’intesa è stata firmata presso lo stabilimento di Pisticci dell’industria agroalimentare Lucano alla presenza del governatore Marcello Pittella e dell’assessore alle politiche agricole e forestali, Luca Braia.
Il presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto, ha sottolineato:
“E’ per noi una giornata importantissima che arriva dopo l’accordo con Di Leo per la produzione del primo biscotto prodotto da grano certificato italiano e quello con De Sortis per la produzione di pasta secca alimentare di grano duro, ottenuta interamente da grano prodotto sul territorio lucano”.
Il progetto, infatti, darà la possibilità a circa 20 giovani imprese, molte di queste vincitrici del bando del PSR riguardante i primi insediamenti, di produrre una tipologia di erbe, esattamente sette, utili ad aromatizzare il popolare amaro, quali genziana, assenzio romano, achillea odorosa, salvia sclarea, origano volgare, maggiorana e timo volgare.
Il direttore di Coldiretti Basilicata, Francesco Manzari, ha evidenziato:
“In tal modo, si intende legare l’immagine (sociale ed economica) della filiera, oltre che al prodotto Amaro Lucano a quella dei giovani imprenditori lucani, fortemente propensi all’innovazione ed alla sperimentazione in campo agricolo, sottolineando l’importanza del legame tra l’innovazione in campo agricolo e la tradizione del prodotto industriale, l’Amaro Lucano, ottenuto secondo una delle più antiche ricette di prodotto presenti in Basilicata”.
La Basilicata da sempre ha mostrato un ambiente sostenibile, ricco di erbe aromatiche, troppo spesso però lasciate al caso o usate solo per la farmaceutica, ora, con l’avvento del PSR i giovani imprenditori che hanno scelto di scommettere su un’agricoltura innovativa, protagonista e vincente possono portare avanti un progetto giovane e vincente.
Manzari ha aggiunto:
“Per questo un plauso va all’importante azienda agroalimentare di Pisticci che per avviare il progetto pilota contribuirà alle spese di avviamento della filiera riconoscendo per ogni azienda agricola aderente, una quarantina, uno start up finanziario di 500 euro per azienda”.
La filiera regionale delle erbe e delle piante officinali alla base della ricetta dell’Amaro Lucano, costituita prevalentemente da aziende agricole condotte da giovani imprenditori lucani, integrate con un soggetto agroindustriale importante del territorio, aspira a candidarsi a diventare, nell’arco del prossimo triennio, una best practice per l’agricoltura della Basilicata, rappresentando realmente un modello di sviluppo basato sull’agricoltura sostenibile, sulla qualità e tracciabilità delle materie prime e sul legame identitario con il territorio di origine.