La Basilicata sta procedendo speditamente a bonificare le discariche non a norma.
Per queste e per le discariche abusive l’Italia ha subito diverse sentenze di condanna dalla Corte di giustizia dell’Unione europea per infrazione comunitaria in materia di rifiuti.
L’ultima è stata emanata il 21 marzo 2019 in relazione al mancato adeguamento di 44 discariche che costituivano “un grave rischio per la salute umana e per l’ambiente”.
Di queste, 23 situate in Basilicata.
La regione con il più alto numero di discariche non a norma in Italia, il 50 per cento di tutte quelle contestate allo Stato italiano.
Dal 2019 ad oggi sul territorio lucano sono state chiuse e certificate 14 delle discariche contestate dall’Unione europea e precisamente quelle di Avigliano, Atella, Ferrandina, Latronico, Marsico Nuovo, Pescopagano, due di Potenza, Roccanova, Sant’Angelo Le Fratte, Tito (località Valle del Forno), Rionero in Vulture, San Mauro Forte e Lauria.
Sono in corso i lavori di chiusura delle tre discariche di Corleto Perticara, Rapolla e Senise e si conta di ultimare gli interventi entro la fine del 2021.
Per le ultime sei, quelle di Genzano di Lucania, Maratea, Matera, Moliterno, Salandra e Tito (località Aia dei Monaci), si è nella fase dell’affidamento dei lavori.
Commenta l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa:
“In soli due anni abbiamo recuperato ritardi storici, se pensiamo che le norme europee imponevano agli Stati membri di bonificare o chiudere entro il 16 luglio 2009 le discariche preesistenti al 2001.
Oltre al danno economico per lo Stato italiano, che dovrà pagare per la questione discariche sanzioni per oltre 350 milioni di euro, la presenza di discariche non a norma ha creato situazioni di pericolo anche nel nostro territorio.
E questo nonostante gli stanziamenti e i fondi messi a disposizione nelle precedenti amministrazioni.
Adesso dobbiamo concludere più velocemente possibile le procedure in corso”.
Per ‘procedere ad un’attenta disamina’, è convocata dal dirigente generale Galante una riunione per il 9 febbraio con i sindaci dei Comuni dove sono rilevate le maggiori criticità.
Non un incontro interlocutorio, ma un momento in cui mettere un punto fermo a tutte le problematiche concernenti le discariche oggetto di infrazione ancora in definizione.
Dobbiamo chiudere questa vicenda nel più breve tempo possibile, come ci chiede l’Unione europea”.