“Anche in Basilicata la legge sul Superbonus 110%, ideata dal M5s, sta ottenendo risultati straordinari per l’efficientamento energetico e la sicurezza sismica delle case dei lucani e per alimentare l’edilizia e l’economia regionale”.
Lo ha evidenziato Chiara Gemma, eurodeputata del Sud e della Basilicata del M5s, che ha aggiunto:
“Gli ultimi dati ufficiali comunicati dall’Enea, riferiti all’utilizzo del Super Ecobonus 110%, dicono che al 30 aprile 2022 gli edifici della Basilicata asseverati sono 1.633 per un totale di 460 milioni di euro di investimenti (319 milioni di euro riguardano lavori già eseguiti e conclusi).
Le abitazioni unifamiliari asseverate sono 793 per un totale di 95 milioni di euro di detrazioni fiscali, i condomini sono 495 per 287 milioni di euro, le unità immobiliari funzionalmente indipendenti sono 344 per 38 milioni di euro.
I dati suddetti riguardano solo quelli gestiti dall’Enea e riferiti ai lavori di efficientamento energetico.
Non sono ancora noti gli investimenti generati dal Superbonus 110% per la sicurezza sismica e gli investimenti per gli altri bonus edilizi (50%-65%-85%) che vengono gestiti solo dall’Agenzia delle Entrate.
Presumibilmente, facendo una proiezione, in Basilicata potrebbero essere stati eseguiti interventi sismici e per altri bonus edilizi per altre centinaia di milioni di euro di investimenti ammessi alla detrazione fiscale.
Alla luce di questi dati, che riguardano tutta l’Italia e non solo la Basilicata, non si capisce perché il presidente del Consiglio Draghi stia cercando di rallentare l’utilizzo del Superbonus e in due specifiche occasioni pubbliche si è espresso contro con affermazioni poco precise.
A dicembre 2021 ha detto che la magistratura stava accertando una serie di frodi causate dal Superbonus 110 per circa 4 miliardi di euro e poi è stato smentito dai dati reali, in quanto le ipotetiche frodi riguardavano il 110 solo per circa 130 milioni di euro (3%).
Il 3 maggio scorso, durante un intervento al Parlamento europeo, Draghi ha affermato che era contro il Superbonus perché il costo di efficientamento energetico era più che triplicato.
Anche in questo caso, è stato smentito dalle organizzazioni di categoria che subito dopo dimostrarono che i prezzi erano aumentati del 50/60% e non per tre volte.
Tra l’altro, non per il 110 e non solo in Italia, ma in tutta Europa, per cause imputabili ai costi globali delle materie prime.
Tuttavia, il M5s non arretrerà neanche un millimetro e continuerà a difendere in tutte le sedi il Superbonus 110% e il meccanismo dei crediti fiscali che lo finanziano.
Lo difenderà ancora con più forza, dopo che nella lettera con cui l’Ue comunicava all’Italia lo sblocco della prima tranche di fondi del Pnrr, è stato evidenziato con chiarezza che l‘Europa ha apprezzato il Superbonus 110% e intende indicarlo agli altri Paesi Ue come modello virtuoso per la transizione ecologica“.