In città nasce l’Associazione “Carnevale a Matera”: “percorso di riappropriazione delle origini”. I dettagli

Il gruppo “Matinate & Cupa Cupa” che, dal 2017, a Matera, ha rilanciato la storica tradizione dei gioiosi “canti di questua” tipici del Carnevale, si costituisce nell’associazione “Carnevale a Matera”.

Lo annunciano i promotori: il videomaker Giuseppe Petragallo, il musicista e cultore di musiche popolari, Claudio Mola, il cantautore e showman Saverio Pepe e il giornalista Sergio Palomba, che – nel nuovo sodalizio – ricoprono rispettivamente i ruoli di presidente, vice-presidente, segretario e responsabile della comunicazione.

La scelta di strutturare in forma associativa un gruppo che negli anni è arrivato a riunire oltre 50 persone – donne e uomini di ogni età – scaturisce dalla constatazione della necessità di avviare un percorso culturale inclusivo e di ampio respiro che possa recuperare la vera tradizione carnascialesca della città dei Sassi.

Il Carnevale a Matera, infatti, ha una tradizione importante che però si è persa negli anni.

Gli amici dell’associazione “Ergghiò”, ad esempio, da instancabili cultori e studiosi della storia di Matera, hanno rintracciato cronache cittadine che parlano di festeggiamenti già sul finire del Cinquecento e che sarebbero durate, come ancora qualche anziano ricorda, fino a prima della seconda guerra mondiale.

Non a caso proprio “Ergghiò”, nello scorso Martedì grasso, ha riproposto ancora una volta, tra i Sassi e il centro storico, il corteo funebre di Nardandenie, al quale il gruppo di “Matinate & Cupa Cupa” (e non solo) ha aderito con entusiasmo, passione e spirito di condivisione.

«Siamo convinti – dicono i fondatori della neonata associazione “Carnevale a Matera” – che questo percorso di riappropriazione delle radici debba partire dal basso, coinvolgendo gente entusiasta, positiva e dinamica e associazioni che hanno a cuore il futuro della città, il suo posizionamento nel panorama culturale nazionale e internazionale e la salvaguardia della memoria storica collettiva, attraverso un dialogo e uno scambio di esperienze e saperi tra le generazioni.

Ciascuno di noi – aggiungono – ha fatto parte o è ancora parte di altre esperienze associative della città, ma siamo convinti che la nascita di un nuovo soggetto – che intende focalizzarsi esclusivamente sul tema del Carnevale – possa diventare il propulsore di nuovi entusiasmi e di collaborazioni virtuose che, attraverso uno storytelling e una strategia di marketing e comunicazione mirati, potranno portare Matera a congiungersi con gli altri Carnevali lucani, con alcuni dei quali, tra l’altro, nutriamo rapporti di assoluta (e spesso goliardica) cordialità, nel tentativo di dare un valore e una visibilità ancora più grandi alle loro bellissime e radicatissime manifestazioni, senza sovrapposizioni o campanilismi».

Prossimamente, quindi, l’associazione “Carnevale a Matera” si occuperà di promuovere e organizzare dei momenti di condivisione e di coinvolgimento popolare, dai quartieri ai borghi, dalle parrocchie alle scuole fino ai presidi sociali, insieme alle altre associazioni cittadine.

L’invito è esteso a tutti coloro che vorranno condividere questo percorso di riscoperta di canti, balli, musiche, costumi, strumenti musicali, riti e abitudini che fanno parte del dna dei materani e a cui lavora, da anni e con successo, ad esempio, l’associazione “Ragnatela”.

La programmazione e la condivisione sono gli strumenti più funzionali e utili alla valorizzazione della cultura autoctona della città ma spesso, purtroppo, rimangono relegati soltanto alle intenzioni.

Ma non è e non sarà il nostro caso, così come di tanti altri che, quotidianamente, si impegnano per la cultura della comunità, perché la stessa se ne riappropri da protagonista e ne diventi interprete per i tanti visitatori che, anche in questa occasione, potranno scoprire Matera da una nuova prospettiva”.