“Il Parlamento che verrà eletto il 25 settembre prossimo dovrà garantire stabilità e autorevolezza politica al nuovo governo che verrà costituito.
Dobbiamo, fin d’ora, lavorare per raggiungere questo obiettivo affinché si possano affrontare le grandi sfide e le grandi emergenze economiche e sociali che l’Italia e in particolare le regioni del Sud hanno sul tavolo.
Non può accadere, come sta succedendo in Basilicata, che la politica sia assente e carente su questioni strategiche, di rilievo internazionale, come il futuro produttivo dell’azienda Stellantis di Melfi, il più grande stabilimento d’Europa del colosso automobilistico Italo-francese e la più grande risorsa occupazionale dei lucani”.
Anche l’eurodeputata Chiara Gemma di “Insieme per il futuro”, il movimento fondato da Luigi Di Maio, si occupa con grande attenzione della situazione produttiva e delle prospettive della più grande azienda lucana.
Gemma dichiara:
“Stellantis di Melfi sta attraversando un periodo difficilissimo a causa di problemi operativi per la carenza di microchip, per la sua nuova organizzazione gestionale e per varie incertezze produttive legate alle aziende dell’indotto.
Problematiche di questa portata, che si riversano su migliaia di addetti diretti e indiretti che rischiano il posto di lavoro e che da tempo sopportano periodicamente il ricorso agli ammortizzatori sociali e ad uno stato di precarietà e incertezze, non possono essere affrontate da un Parlamento e governi deboli, rissosi, populisti ed estremisti.
Devono invece essere inseriti in azioni e visioni pianificate a media e lunga scadenza con tutte le parti sociali e datoriali, con l’Unione europea, con politiche industriali disegnate su precise strategie, con competenze di alto profilo e con estremo senso di responsabilità collettiva.
Entrando nel merito della situazione complessiva di Stellantis di Melfi, pur se la casa automobilistica ha confermato il piano industriale definito nell’accordo di giugno 2021 che prevede la produzione nel sito lucano, a partire dal 2024, di quattro vetture full electric, le questioni aperte sono tante e tutte preoccupanti.
Dal 7 agosto prossimo ci sarà un altro contratto di solidarietà in deroga della durata di un anno per i 6200 dipendenti.
Dal 2021 ad oggi c’è stata una riduzione di circa 800 addetti a causa di accordi sulle uscite incentivate.
Negli ultimi tre anni i volumi di produzione sono in forte calo, 17% in meno nel 2021.
Nell’indotto logistico sono a rischio circa 850 lavoratori e a giorni ci sarà un incontro presso l’assessorato competente della Regione Basilicata.
Su tutte queste criticità è necessario che la politica ed in primis l’attuale governo intervengano aprendo un tavolo anche a livello ministeriale a Roma.
Senza le opportune soluzioni la Basilicata sarebbe devastata economicamente e socialmente se Stellantis di Melfi e il suo indotto continuassero ad effettuare tagli e ricorso agli ammortizzatori sociali.
Non a caso i sindacati chiedono da tempo un piano di supporto all’automotive da parte dello Stato che aiuti l’intera filiera produttiva ad affrontare la difficile congiuntura e il processo di transizione energetica in corso”.