L’Amministrazione comunale di Matera, con il sindaco Domenico Bennardi, partecipa al ricordo nazionale del grande statista Alcide De Gasperi, nel 70esimo anniversario della scomparsa che ricorre oggi.
Dichiara Bennardi:
“La figura di De Gasperi è legata a Matera con un filo doppio di affetto e riconoscenza.
Infatti, il fondatore della Democrazia cristiana e presidente del Consiglio dal 1945 fino al 1953, dai materani è considerato come un salvatore.
In tanti ricordano quel 23 Luglio del 1950, quando l’allora primo ministro in visita a Matera si rese conto della gravità delle condizioni di vita nei Sassi.
Quindi fece predisporre lo studio di un Disegno di legge (Ddl), per il risanamento e lo sfollamento.
I risultati furono consegnati già nel 1951, e presentati in Parlamento con il Ddl 2141 “Risanamento dei Sassi di Matera”.
Fu prevista la creazione di tre nuovi borghi: La Martella, Venusio e Picciano.
La Gazzetta del Mezzogiorno riportò sulla prima pagina del 9 Aprile 1951, la notizia con il titolo: “I Sassi di Matera scompariranno – De Gasperi cancella una vergogna nazionale.
Grazie presidente“.
Il 21 Ottobre 1950, il leader della Dc diede la possibilità ai braccianti agricoli di diventare coltivatori diretti: ogni famiglia trasferita dai Sassi avrebbe avuto tre ettari di terra da coltivare (purtroppo non furono accontentati tutti).
Nacquero i borghi rurali e La Martella ne diventò modello.
Nel 1951 Adriano Olivetti, vice presidente dell’Unrra-Casas e presidente dell’Inu, formò una commissione disciplinare per lo studio della città e dell’agro di Matera.
Il gruppo di studio era composto da Friedrich G. Friedmann (sociologia), Giuseppe Isnardi (geografia), Francesco Saverio Nitti (storia), Tullio Tentori (etnologia), Eleonora Bracco (paleoetnologia), Federico Gorio e Ludovico Quaroni (urbanistica), Rocco Mazzarone (demografia), Lidia De Rita (psicologia), Giuseppe Orlando (economia) e Rigo Innocenti (assistenza sociale).
Il 17 Maggio del 1952 venne firmata la “Legge speciale per il risanamento dei Sassi” (n. 619), nota anche come “Legge Colombo”, che prevedeva la costruzione di sette nuove borgate e la ristrutturazione di 859 case nei Sassi, perché in parte abitabili.
Il 17 Maggio 1953 fu proprio De Gasperi a consegnare a 49 contadini materani le chiavi delle loro nuove case a La Martella.
Il primo lotto era completato.
Subito dopo ci fu la chiusura simbolica di una casa-grotta, ormai sfollata.
E poi ancora un’altra cerimonia simbolica, che segnava l’inizio della costruzione del nuovo borgo: Venusio”.
Tutti passaggi davvero epocali, che legano la figura dello statista alla città dei Sassi.
Prosegue Bennardi:
“È innegabile che De Gasperi nutrì un affetto e una dedizione particolari per la nostra città lo testimonia nel 1954 la costituzione dei concorsi nazionali per la formazione dei nuovi quartieri.
Così nacque ‘Serra Venerdì’, il primo quartiere della città.
Negli anni precedenti si discusse per far diventare questa collina un’area cimiteriale (via Gioberti veniva chiamata infatti “il Camposanto nuovo” in cui vi era un muro di cinta già realizzato).
Il 21 Marzo 1958, vennero stanziati altri due miliardi di lire per costruire gli ultimi due borghi.
Ma fu anche grazie all’Istituto autonomo delle case popolari che si costruirono i rioni San Pardo, Villalongo, via Nazionale, Platani, San Giacomo.
Le prime case di Agna, invece, furono consegnate nei primi anni Sessanta.
Abbiamo un grande debito di gratitudine per questo statista che ricorderemo sempre per pragmatismo, autorevolezza e competenza”.