“Semaforo verde finale dell’Aula del Senato alla manovra che, dunque, diventa legge in seconda lettura senza modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera dei deputati la scorsa settimana. 107 i voti favorevoli, 69 contrari e un astenuto”.
È quanto si apprende da “La Stampa” che aggiunge:
“Sale da 65.000 a 85.000 euro la soglia di ricavi e compensi che consente ai lavoratori autonomi di accedere all’imposta forfettaria del 15%.
Esordio per la flat tax nella forma ‘incrementale’.
Per gli autonomi che non aderiscono al regime forfettario, si applica la tassa piatta del 15% sugli aumenti di reddito calcolati rispetto ai tre anni precedenti.
Per i redditi fino a 35 mila euro il cuneo fiscale è ridotto di due punti percentuali, mentre per i redditi fino a 25 mila euro il taglio del cuneo è di tre punti.
Quanto alle risorse destinate alle misure contro caro energia per i primi tre mesi del 2023 sono rivolte a famiglie e imprese e ammontano a oltre 21 miliardi di euro.
Confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, viene rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali sale dal dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore si passa dal 40% al 45%.
Tra gli interventi anche l’iva ridotta al 5% sui consumi di gas metano.
Per i comparti sanità, agricoltura, enti locali, trasporto pubblico locale, sono previsti interventi ad hoc per fronteggiare il caro energia e assicurare la prosecuzione dei servizi.
Aumenta la platea dei percettori del bonus sociale nel settore elettrico e in quello del gas.
La soglia Isee per accedere al bonus da parte dei soggetti economicamente svantaggiati sale da 12.000 a 15.000 euro.
Si avvia per il 2023 ‘quota 103’ che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica.
Chi decide di restare in servizio può scegliere di non avere il versamento dei contributi previdenziali che quindi restano in busta paga.
I trattamenti per gli over 75 salgono a 600 euro.
Ma si tratta di un ‘aumento transitorio’ che si applica per il solo 2023.
Sono circa 5,5 milioni i soggetti interessati e il costo dell’intervento ammonta a 270 milioni di euro.
Confermata la rivalutazione piena per le pensioni più basse, per le altre l’adeguamento percentuale si riduce con l’aumentare dell’importo.
Quelle tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.600 euro lordi al mese) avranno per il periodo 2023-2024 un adeguamento automatico pari all’85% anziché all’80%.
Quelle tra 5 e 6 volte il minimo passano dal 55% al 53%, i trattamenti tra 6 e 8 volte il minimo dal 50% al 47%, mentre per i trattamenti più elevati, superiori a 10 volte il minimo, l’adeguamento si riduce dal 35% al 32%.
Tregua fiscale – le diverse misure consentono ai contribuenti di chiudere in maniera agevolata i ‘conti’ aperti con il fisco.
Gli interventi prevedono la sanatoria delle irregolarità formali sulle dichiarazioni dei redditi, una forma speciale di ravvedimento, la definizione agevolata degli atti di accertamento, la conciliazione agevolata, la regolarizzazione dei versamenti, l’annullamento automatico delle cartelle sotto i 1.000 euro (ad esclusione delle multe per le quali decide il Comune), la rottamazione delle cartelle.
In linea di principio, l’imposta si paga per intero e lo ‘sconto’ riguarda le sanzioni e gli interessi, a parte l’annullamento automatico sotto i 1000 euro deciso perché, spiega il governo, i costi di riscossione sarebbero maggiore gli incassi.
Capitolo Reddito di Cittadinanza: nel 2023 sarà versato ai percettori abili al lavoro per sette mesi anziché per otto con l’ulteriore stretta che comporta un aumento dei risparmi che salgono da 743 milioni di euro a 958 milioni di euro.
Intanto, nell’intervista rilasciata a la Repubblica, il sottosegretario Federico Freni annuncia che ‘l’offerta congrua per il Reddito di cittadinanza resta’.
‘Quella sul Reddito deve essere una riflessione complessiva: non si può ignorare l’effetto distorsivo che ha avuto sul mercato del lavoro, ma questo non significa che sia necessaria una caccia alle streghe.
Il miglior equilibrio sarà quello che, evitando inutili e pericolose discriminazioni sociali, consentirà di minimizzare gli effetti negativi’, commenta.
Per quanto riguarda l’anno prossimo, ‘ci attendono molte sfide’, precisa Freni.
Aumenta da 6.000 a 8.000 euro la decontribuzione per i datori di lavoro privati che nel 2023 assumono a tempo indeterminato i percettori di reddito di cittadinanza.
Esordio per il reddito alimentare, un fondo sperimentale da erogare ‘ai soggetti in condizioni di povertà assoluta’ ,’pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, da prenotare mediante una applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili'”.