La Scuola di Matera in sciopero. Ecco le motivazioni della protesta

La Scuola di Matera partecipa allo sciopero del 30 Maggio.

La Segretaria Provinciale Uil Scuola, Angela Maria Andrisani, spiega perché tutto il personale scolastico deve partecipare:

“Lo sciopero sarà uno strumento di lotta importante di democrazia, è esercizio di un diritto di libertà; a chi dice che non serve a niente, dobbiamo dire, la verità è che molte riforme si sono ottenute attraverso di esso: vedi lo smantellamento della legge 107 e l’attuale D.Legge 36 (non è ancora Legge, ora dobbiamo replicare e manifestare il dissenso).

Mi rendo conto che scioperare di questi tempi significa fare un sacrificio economico importante ma il mondo della scuola deve dare un segno di vitalità, è necessario prendere una posizione per dare rispetto al lavoro, alle persone e ai lavoratori.

E’ necessario porre una fine all’oramai sistematico mancato ascolto da parte del Ministro, un Governo che interviene unilateralmente per legge.

Bisogna lanciare un messaggio chiaro e forte da parte di tutto il mondo della scuola.

Invito anche le famiglie ad unirsi poiché è la scuola dei loro figli ed essere sotto attacco, con pericolo di svalutazione e declassamento.

Lo sciopero del 30 maggio è una prima risposta al tentativo di trasformare la scuola, per decreto non discusso, anche quando non si è in emergenza: la scuola è istituzione pubblica che appartiene alla collettività, non un centro di formazione professionale ma un progetto serio di costruttori del futuro, un futuro libero e democratico

Oggi, che si parla tanto di PNRR, dobbiamo dire a voce alta che non esiste un investimento sulla scuola che non passi per il personale, gli organici e la riduzione degli alunni per classe.

Una scuola inclusiva, di tutti, una scuola pubblica, non una scuola piegata sugli interessi economici.

Noi della Uil diciamo NO a un modello di scuola in cui i docenti vengono profilati attraverso una formazione incentivante imposta e non scelta. E’ un attacco alla libertà di insegnamento.

I 60 CFU saranno l’amplificazione di quello che abbiamo assistito con i 24: sarà un ulteriore peso sulle spalle dei precari già sofferenti economicamente.

Non commettiamo l’errore di pensare che lo sciopero interessi solo una parte del personale.ù

Abbiamo due elementi importanti: una è l’invasione di campo da parte del governo nella materia contrattuale (salario e carriera) che per ordinamento sono esclusiva competenza del contratto; l’altra una scuola del futuro basata su un taglio di organici di circa 11.000 unità di personale.

Rischio alto di un aggravamento delle così dette Classi Pollaio e meno personale ATA; segreterie sempre più oberate e invece bisogna attuare la semplificazione delle procedure amministrative per liberare le segreterie dai compiti impropri (pensioni, ricostruzione di carriera, graduatorie di istituto) re-internalizzando queste procedure; collaboratori scolastici il cui lavoro non può essere ritenuto prezioso solo nei periodi di pandemia (locali puliti, igienizzati e vigilati sempre, non solo in caso di COVID).

DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi), una figura importante di coordinamento senza alcuna valorizzazione, a cui il Miur con nota del 16/05 comunica che pur avendo lavorato oltre l’orario di lavoro non spetta loro alcun compenso, sebbene attività prestata con incarico e sebbene siano fondi non FIS (Fondo di Istituto).

Un sistema di reclutamento inattuabile è senza logica democratica.

In primis per tutti gli aspiranti insegnanti, che già da anni lavorano nella scuola e ai quali è richiesto di conseguire ulteriori crediti formativi, corsi di formazione e sostenere esami.

Un percorso sempre più a ostacoli per ottenere l’agognata cattedra.

Il sindacato ha l’onere di organizzare il dissenso dei lavoratori e di informare i lavoratori dell’attuale tentativo del governo di non discutere, di inserire sempre nuovi vincoli territoriale e professionali al personale, di non stanziare fondi adeguati per un CCNL Scuola scaduto da 3 anni e 5 mesi, di non qualificare chi vanta una consistente esperienza di lavoro, per l’accesso al ruolo e ai percorsi di abilitazione.

Ora aspettiamo un gran numero di lavoratori che devono manifestare, per questo il mio invito, l’invito della UIL e di tutte le sigle unite è quello di scioperare TUTTI”.