Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo dell’Arcidiocese di Matera~Irsina, ha indirizzato ai responsabili della sanità locale facendo proprie le preoccupazioni circa “la fragilità ed i ritardi del sistema sanitario”, con l’invito a non cercare responsabili, ma a trovare soluzioni.
Il suo pensiero va non solo al riordino della rete ospedaliera, ma anche al rilancio dei servizi socio-sanitari e alla migliore integrazione tra Ospedale e medicina territoriale.
Di seguito il contenuto:
“In questi giorni, sto seguendo con grande apprensione le vicende concernenti l’Ospedale ‘Madonna delle Grazie’ di Matera.
Sento di esprimere e condividere, in questo momento di forte emergenza sanitaria, la preoccupazione che tutti gli abitanti della città e provincia stanno manifestando di fronte alla fragilità e ai ritardi del sistema sanitario.
Si avverte il bisogno di avere una sanità capace di contrastare con efficacia l’avanzare della diffusione del Covid 19 e preoccupa soprattutto il futuro.
È inverosimile pensare che alcuni presidi sanitari, di fondamentale importanza, possano essere ridimensionati o trasferiti altrove.
Ritengo che questo sia il tempo in cui le istituzioni tutte, incominciando da quelle nazionali, ognuna per quello che compete loro, si ritrovino a mostrare il volto della responsabilità, mettendo da parte ogni forma di divisione che non giova a nessuno.
Non sta a me giudicare quali siano le inadempienze o i ritardi.
Anch’io mi sento confuso e vorrei, per il bene della nostra gente, che venissero garantite prossimità e attenzione a tutte le fasce sociali, soprattutto le più deboli.
Questa è l’eredità imperitura che ci lascia l’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Cultura è soprattutto capacità di porsi a servizio delle membra più fragili della comunità così come espresso da un servizio sanitario in crescita, efficace e prossimo agli ammalati.
Il territorio della nostra arcidiocesi di Matera-Irsina rischia di diventare vittima di grossi tagli al servizio sanitario.
Non possiamo accettare un’eventuale scelta che vada in questa direzione: continuare a penalizzare il nostro territorio.
Come pastore, a nome della Chiesa che mi è stata affidata, invito il mondo della politica a proporre, a chi ha il potere decisionale, di fissare nuovi parametri e priorità nel fare le scelte.
Penso che non sia più il momento di studiare strategie sanitarie ma di attuarle per il bene della nostra gente.
Tutto sarà possibile se, a mio umile parere, si ritornerà a riesaminare il piano della rete ospedaliera “Madonna delle Grazie” di Matera, senza dimenticare un inevitabile rilancio di tutti i servizi socio-sanitari e nello stesso tempo avere una gestione più efficace di tutti i processi di integrazione ospedale-medicina territoriale.
Di fronte alle necessità sanitarie, che devono avere a cuore la salute di tutti, il criterio che guida le scelte non può essere economico: c’è un principio etico che lo sorpassa, cioè il bisogno di essere curati in loco, non emigrando.
Incoraggio le istituzioni regionali, provinciali e comunali affinchè si agisca compatti nel salvare ciò che è un diritto per tutti: curare e salvaguardare la salute.
Nello stesso tempo ringrazio di cuore, ancora una volta, medici, farmacisti, operatori sanitari, infermieri che, nonostante i tanti problemi, stanno lavorando da veri professionisti con amore, dedizione, supplendo anche alla mancanza di personale sanitario.
Fiducioso in una soluzione che salvaguardi gli interessi di tutti, all’inizio dell’Avvento, in preparazione al S. Natale di Gesù, invoco su tutti, per intercessione della Madonna delle Grazie, la benedizione dal cielo”.