La Corte costituzionale si è riunita questa mattina per decidere l’ammissibilità del quesito referendario proposto dalla Lega per la cancellazione della quota proporzionale del Rosatellum.
Come fa sapere la Repubblica:
“La Consulta ha deciso di far partecipare – all’udienza a porte chiuse fissata in mattinata, alle 9.30 – Roberto Calderoli, in qualità di delegato della Regione Basilicata.
Potrà essere presente – la presidente Marta Cartabia ha infatti ammesso la sua richiesta – ma senza prendere la parola. È la prima volta che questo accade, anche alla luce delle nuove regole introdotte dalla Corte per un’apertura sempre maggiore delle sue udienze.
Potrà sedere tra i banchi del pubblico mentre a prendere la parola saranno sia i legali che rappresentano il comitato promotore, sia quelli che si oppongono al quesito.
Ma il fatto politico più significativo, in queste ore, è il pressing della Lega per un ritorno al Mattarellum. Proprio mentre sostiene davanti alla Consulta un referendum per il maggioritario puro. “Usiamo il Mattarellum, un mix tra proporzionale e maggioritario che funziona, già applicato, e andiamo a votare. Poi chi vince, vince. L’Italia ha bisogno di stabilità”, ha detto stamattina Matteo Salvini a Rtl.
Mentre un’identica apertura veniva fatta dal suo braccio destro, Giancarlo Giorgetti in un’intervista al Foglio.
L’obiettivo è quello di rassicurare il Parlamento e il Quirinale rispetto alla voglia di “pieni poteri” della Lega. Salvini lo fa proponendo il ritorno a un sistema elettorale – il Mattarellum – che fu elaborato proprio dall’attuale presidente della Repubblica e che comunque prevede un terzo dei parlamentari eletti con il proporzionale.
E poi c’è l’obiettivo di sventare le manovre in corso nella maggioranza per la nascita di una legge elettorale proporzionale cmen il Germanicum. Per Salvini significherebbe tornare indietro di 30 anni “resuscitando partiti e partitini”.