La lotta contro la crisi energetica e la dipendenza dal gas russo passa anche dai nostri wc, o dalle fogne, che dir si voglia.
Ecco quanto si apprende su Today:
“La Commissione europea ha presentato una nuova direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane che, tra le altre cose, prevede la promozione della neutralità climatica entro il 2040 per i sistemi di gestione degli scarichi fognari, promuovendone la produzione di energia pulita.
Per quanto riguarda il clima, Bruxelles spiega che ‘il settore delle acque reflue ha un notevole potenziale di produzione di energia rinnovabile non sfruttata, ad esempio per il biogas’.
La nuova legge prevede un obiettivo vincolante di neutralità energetica per l’intero settore a livello degli Stati membri.
Ciò significa che gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane dovranno ridurre significativamente il consumo energetico e produrre energia attraverso fonti rinnovabili (ad esempio energia solare ed eolica e in particolare biogas).
L’obiettivo sarà conseguito mediante audit energetici e sostituendo i combustibili fossili con le energie rinnovabili.
C’è poi la questione del riuso dei fanghi e delle acque reflue trattate, che potrebbe garantire “risorse preziose” per l’agricoltura:
‘Le norme sul recupero del fosforo dai fanghi ne sosterranno l’uso nella produzione di fertilizzanti, a vantaggio della produzione alimentare’, spiega la Commissione.
Quella dei fertilizzanti è un’altro nodo emerso con forza in questi mesi di guerra con l’Ucraina: il comparto agricolo europeo ha infatti risentito della forte dipendenza dalla Russia, che insieme alla Bielorussia forniva circa il 60% dei fertilizzanti importati dall’Ue.
Da qui, la mossa di Bruxelles di stimolare la produzione interna.
Anche affidandosi alle nostre fogne.
Secondo la Commissione, le modifiche apportate al settore del trattamento delle acque reflue potrebbe portare benefici per 3 miliardi di euro all’anno in tutta l’Unione europea”.